Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro

Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro
(confederazione sindacale dei lavoratori) codice fiscale: 97624870156; atto costitutivo (e statuto) registrato presso l'Agenzia delle Entrate, DP I MILANO-UT di Milano 1, in data 04/06/2012, serie 3, n.7107- sede naz.le:Via Antonio Fogazzaro 1, sc.sin. 3° piano, 20135 Milano, tel.3349091761, fax +39/1782736932, Whatsapp 3455242051, e-mail agl.alleanzageneraledellavoro@gmail.com ; e-mail certificata: alleanzageneraledellavoro@pec.it

lunedì 3 settembre 2012

AUTORITARISMO NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: SE LO CONOSCI , LO EVITI

E' con sincero disappunto che stamattina abbiamo letto la seguente notizia sul sito Internet di una organizzazione sindacale , nostra concorrente, rappresentativa nel pubblico impiego.
Tre dirigenti sindacali nazionali di quella Organizzazione Sindacale sono stati proposti per il licenziamento immediato senza preavviso per aver prodotto un comunicato sindacale indigesto all'amministrazione (l'INPS). Il 12 settembre sono chiamati a difendersi di fronte alla commissione di disciplina nazionale dell'Ente previdenziale . La colpa che si imputa loro, infatti, e' quella di aver costantemente denunciato i continui misfatti compiuti dalla dirigenza a danno del personale e/o della funzionalità della pubblica amministrazione.
Addirittura si imputa, oggi a quei tre dirigenti  nazionali ma era già accaduto recentemente nei confronti di dirigenti di Federazioni territoriali di quello stesso Sindacato, "il fatto che anche i dirigenti sindacali, pur se in distacco e quindi non alle dipendenze dell' ente, devono esimersi dall'esprimere giudizi negativi sull'operato delle amministrazioni o di dirigenti dell'amministrazione pena l'accusa di 'rottura del rapporto fiduciario'".
Vogliamo sperare che la notizia possa essere ridimensionata nella sua gravità e, a tal proposito, attendiamo (e siamo disposti a pubblicare) da parte dell'INPS smentite, correzioni o esternazioni di punti di vista diversi.
Per la verità notizie del genere le sentiamo da qualche anno più che altro , però, in relazione a comportamenti di singoli, nelle varie Amministrazioni, che effettivamente arrivano un pò ai ferri corti con parte della dirigenza, nei rapporti interni. Addirittura vi sono stati casi di licenziamento in tronco (ad esempio all'Agenzia delle Entrate) in caso di interventi su blog (quindi di dominio pubblico) che denunciavano veri e propri illeciti, pur se genericamente.
Qui tuttavia c'è un salto di qualità. Ritorsioni da parte delle Pubbliche Amministrazioni verso i propri dipendenti per atti compiuti nell'ambito della attività sindacale assomigliano troppo ad azioni compiute da governi passati nei confronti di politici e giornalisti sgraditi.
E'in pericolo la democrazia quindi ma, prima ancora, la convivenza civile e l'ordine pubblico. Reprimere chi, come i sindacalisti, in definitiva, a parole, non fanno altro che rappresentare i propri iscritti in battaglie civili ma pacifiche equivale a porre le premesse affinchè a chi soffre di un vero disagio sociale (e ciò accade oggi, senza ombra di dubbio, tra i lavoratori degli uffici pubblici) possa venire in mente di farsi giustizia da solo e al di fuori della legge. Quindi un triplice appello: agli altri sindacati, affinchè, come noi stiamo facendo in questo momento, manifestino la loro solidarietà a quelli che, prima ancora di essere dirigenti sindacali, sono  lavoratori: chiara e forte, in modo che sia ascoltata da quelle Amministrazioni; ai vertici governativi (soprattutto al Ministro dell'Interno) affinchè spengano sul nascere qualsiasi tentazione autoritaria e antidemocratica nella P.A. (e nel mondo del lavoro) che porterebbe alla rovina questo Paese; ai vertici ministeriali, affinchè dislochino i dirigenti a loro disposizione in maniera più accorta, dando spazio a coloro con maggiore esperienza e buon senso, in modo da prevenire la nascita di questi conflitti impari , inutili e ridicoli.