Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro

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martedì 11 settembre 2012

MEDITATE,GENTE, MEDITATE!...

(nella foto, il Presidente Ecuadoriano Rafael Correa)

(tratto da Wikipedia)

“”””””””””(...)Rafael Correa è stato ufficialmente dichiarato presidente dell'Ecuador il 4 dicembre 2006 e il successivo 15 gennaio si è insediato come 56º Presidente della Repubblica.Ha promesso di combattere la generale corruzione della classe politica ecuadoriana.

Politica economica

Sin dal discorso inaugurale della sua presidenza, Rafael Correa ha eccepito la legittimità del debito pubblico ecuadoriano, in quanto contratto da regimi militari e denunciato il cosiddetto "Washington Consensus", ossia il pacchetto di prescrizioni del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Mondiale e dell'amministrazione federale degli Stati Uniti per la gestione delle crisi economico-finanziarie dei Paesi in via di sviluppo.

A febbraio 2007 Rafael Correa e il nuovo ministro dell'Economia Ricardo Patiño hanno dichiarato che il governo non avrebbe sottoscritto alcun accordo che permetta al Fondo Monetario Internazionale di controllare il proprio piano economico, ma che l'Ecuador, in quanto membro del FMI, avrebbe portato avanti il report annuale noto come "Articolo IV". Pochi mesi dopo, tuttavia, seguendo l'esempio del presidente argentino Kirchner, ha chiesto la rinegoziazione del debito pubblico dell'Ecuador, che ammontava a 10,2 miliardi di dollari, pari al 25% del PIL e minacciato di dichiarare bancarotta e di sospendere i controlli di Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale sui conti pubblici del Paese.

Alcuni osservatori internazionali hanno supposto che le dichiarazioni sul rischio di bancarotta facessero parte di una strategia per manipolare il mercato, deprimendo le quotazioni di alcuni strumenti finanziari legati ai titoli di stato ecuadoriani. Ciò avrebbe infatti permesso al governo di acquistarli ad un prezzo favorevole grazie al sostegno delle banche venezuelane. Correa ha respinto questa ricostruzione sostenendo che essa fosse una cospirazione messa in atto da banchieri potenti. La strategia tuttavia non è riuscita in quanto le istituzioni finanziarie venezuelane hanno operato in modo da trarre profitto dall'oscillazione dei prezzi. Dopo la diffusione di un filmato nel quale compariva il ministro delle Finanze Patiño che sembrava avvalorare la teoria della manipolazione , il 26 luglio 2007 Rafael Correa lo ha rimosso e destinato ad altro incarico. Successivamente Patiño è stato nominato ministro degli Esteri.

Con il manifestarsi della crisi economica globale del 2008, dopo il susseguirsi di alcune indiscrezioni il 12 dicembre 2008 Correa ha dichiarato ufficialmente la bancarotta dell'Ecuador, descrivendo come immorale il debito contratto "a causa della corruzione" dai regimi militari precedenti e dichiarandosi "pronto ad accettare le conseguenze". Ha quindi proposto un piano per il riconoscimento dei diritti dei creditori in misura pari al 30% del valore dei loro crediti. L'11 giugno 2009 è stato annunciato che il governo ecuadoriano ha riacquistato il 91% dei propri titoli di stato ad un prezzo compreso tra il 30 e il 35%.(...)””””””””””