Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro

Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro
(confederazione sindacale dei lavoratori) codice fiscale: 97624870156; atto costitutivo (e statuto) registrato presso l'Agenzia delle Entrate, DP I MILANO-UT di Milano 1, in data 04/06/2012, serie 3, n.7107- sede naz.le:Via Antonio Fogazzaro 1, sc.sin. 3° piano, 20135 Milano, tel.3349091761, fax +39/1782736932, Whatsapp 3455242051, e-mail agl.alleanzageneraledellavoro@gmail.com ; e-mail certificata: alleanzageneraledellavoro@pec.it

martedì 30 ottobre 2012

INCENTIVI (SCADENZA 3.12.2012) ITALIA LAVORO PER AVVIO BOTTEGHE MESTIERE E ESPERIENZE GIOVANI ARTIGIANATO

Clicca sul seguente link:
http://urlin.it/36b6f

TOBIN TAX: NOI NON ABBIAMO FIRMATO L'APPELLO E NON LA CONDIVIDIAMO

Ecco alcuni buoni motivi per cui non abbiamo firmato e non siamo d'accordo con la Tobin Tax:
http://notizie.tiscali.it/articoli/interviste/12/10/tobin_tax_barrai_baglioni_verzelli.html?news

Noi, che viaggiamo un pò più terra terra, ci eravamo già insospettiti nel rilevare le insolitamente tempestive ed entusiastiche firme di Camusso, Angeletti e Centrella (tralasciamo i politici, tra i quali, considerato il loro pregresso rapporto con speculatori finanziari, determinate adesioni risultano patetiche, ancor prima che sospette).
Come AGL osserviamo semplicemente che ci sembra una trovata demagogica.Innanzitutto il mercato finanziario non è fatto solo di dannosa speculazione ma anche di compravendita di titoli attraverso i quali grandi aziende cercano il sostegno di una vasta platea di risparmiatori. Sarebbe eventualmente più sensato tassare in più i guadagni che non l'operazione finanziaria in se stessa, anche perchè il rischio concreto è che se in quel mercato l'operazione è tassata (e quindi diventa antieconomica) uno va a farla su un altro mercato.C'è poi un altro rischio: che vi sia una fuga di capitali dall'Italia, con la conseguenza di vedere altri esuberi aggiuntivi, alle migliaia attuali, nel personale delle banche che offrono il servizio di trading.E' abbastanza noto poi che se l'effetto sarà la mancanza di liquidità su quei mercati tassati, i comportamenti speculativi rischieranno di moltiplicarsi, ottenendo esattamente l'effetto contrario a quello voluto, superficialmente, da questi esperti di provenienza sindacale (un pò più competenti nel magna-magna, forse, piuttosto che in materie finanziarie). Un maligno potrebbe addirittura pensare che certe firme autorevoli abbiano ricevuto un imput interessato da alcuni loro potenti amici appartenenti non certo al mondo delle fabbriche (e non sarebbe la prima volta) .E' probabile poi che a un buon introito derivante dalla tassazione si contrappongano costi sociali, derivanti dalla disoccupazione ben maggiori, con un saldo negativo, alla fine, del gettito.E se ci sarà la gran fuga dalla Borsa italiana,dove troveranno i capitali le imprese desiderose di crescere?

FORNERO CONFERMA : RIFORMA PENSIONI FATTA "MENTULA CANIS"

Clicca su questo link per guardare il video-confessione
http://www.ansa.it/web/notizie/videogallery/italia/2012/10/29/Fornero-esodati-sapevamo-tutto-mi-candido-_7712944.html

lunedì 29 ottobre 2012

PUBBLICO IMPIEGO, BUONUSCITA: DOPO CAROSELLO IL GOVERNO MANDA A DORMIRE I SINDACATI

Il Consiglio dei Ministri ha varato un decreto legge riguardante la questione del prelievo illegittimo del 2,5% ai fini della buonuscita a far data dal 1° gennaio 2011.
Con esso il Governo ha dato attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale n. 223/2012, abrogando l’articolo 12, comma 10 del Decreto Legge n. 78/2010 e facendo tornare così la buonuscita dei dipendenti pubblici al regime del TFS, più vantaggioso del calcolo del TFR introdotto nel 2010.In parole povere: non ci sarà nessuna restituzione di denaro (chi aveva prenotato una vacanza alle Maldive è meglio che dia disdetta).
Quindi a tutti quei sindacati che avevano tratto spunto per preannunciare ricorsi (ovviamente non a carico loro ma dei lavoratori) , alzare un polverone e ritrovare una identità perduta, è stato infilato velocemente e dolcemente qualcosa di consistente nel posto che tutti immaginiamo.
La domanda che si fanno tutti, ora, nel pubblico impiego, è: cosa potrà tenere svegli i sindacati, visto che i contratti sono bloccati da e per anni, le retribuzioni sono da fame ma non potranno essere aumentate in nessun modo perchè i sindacati da trent'anni hanno accettato una finta contrattazione che pone un limite superiore agli incrementi legato alle risorse stanziate dalle Leggi di Stabilità (e, per molto tempo, no Martini no party, ossia: no soldi no aumenti), da anni i Ministri della Funzione Pubblica incontrano i più grandi sindacati solo per comunicare le loro decisioni, le RSU sono belle ma inutili, perchè non contano nulla, all'inizio degli anni '90 i sindacati dettero il via libera alla costituzione di una dirigenza strapagata, sperando di avere qualcosa in cambio (in realtà - ed è la sola cosa che tiene in vita i sindacati rappresentativi del Pubblico Impiego- distacchi e permessi sindacali). In effetti quelli, oltre alla mano,  si sono presi il braccio, costituendo una casta di semi-dei, più potente dei politici (questi ultimi vengono e vanno) loro invece restano tutta la vita (e oltre?) e per prima cosa hanno piallato con lo strumento disciplinare quelle punte, nel sindacato ma anche nel personale, che potevano loro dare fastidio.Da ultimo sta per essere abbattuto l'ultimo tabù: il licenziamento (preceduto da mobilità al 60% dello stipendio) dei pubblici dipendenti che andrà avanti nelle amministrazioni più deboli (e a più alta numerosità e diffusione sul territorio) innanzitutto e, in quelle più forti, verrà di molto attenuato (e, subito dopo, coi risparmi attuati, verranno indetti "concorsi" per assumere figli e nipoti al posto degli epurati).
E il sindacato? Serve, serve (altrimenti c'è il rischio che qualcuno di poco gradito occupi quegli spazi). Ma i sindacalisti devono essere educati, silenziosi, bravi, buoni e pettinati. E dire sempre di sì.
Se qualcuno si agita troppo (come è avvenuto in questi giorni per la questione della buonuscita) poco male. Il piccolo fuori programma (il Carosello) è finito quindi...tutti a dormire!

venerdì 26 ottobre 2012

LSU LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI : 17 ANNI DI ATTESA

I lavoratori socialmente utili (LSU). Una categoria che non tutti conoscono ma che molti fanno finta di ignorare. E invece ci sono, in silenzio, da 17 anni. E ultimamente hanno dovuto pure sopportare l'accusa di parassitismo e l'ironia di soggetti politici in cerca di facile propaganda. Sono i più precari per antonomasia. Ma in questi anni, in silenzio (anche di chi lavorava al loro fianco come stabile e dei sindacati di riferimento), sono stati utilizzati nelle più svariate attività istituzionali e, addirittura, a copertura di vuoti di organico per far fronte al blocco del turn-over imposto dalle leggi succedutesi, senza tutela contrattuale, senza contributi previdenziali. Infatti la norma legislativa di riferimento stabilisce che nessun rapporto di natura subordinata è previsto nel loro utilizzo. A nostro parere è , quest'ultima, una delle più grosse schifezze concepite nella storia del diritto del lavoro italiano. In pratica: lavoro nero legalizzato. Li hanno utilizzati e li utilizzano Ministeri ,Tribunali, Procure, Giudici di Pace,Ospedali, Regioni, Province, Comuni, Comunità Montane. Scuole, ecc.Ad oggi non si intravvedono possibilità, per loro, di una soluzione definitiva e positiva. Come ALASU-AGL pensiamo che queste soluzioni vadano trovate. Occorre censire tutti gli enti utilizzatori degli LSU, con lo stato effettivo di utilizzo ; provvedere a emanare norme con cui fare chiarezza sulla natura giuridica dei LSU tendenti ad eliminare le eventuali situazioni discriminatorie nell’utilizzo; accertare le attuali disponibilità economiche degli Enti , definire le procedure di assunzione ed attuare nuove procedure sino a concorrenza di dette disponibilità economiche; l’adozione di un provvedimento, nelle more di una soluzione definitiva di stabilizzazione dei LSU, con cui cofinanziare gli Enti utilizzatori dei LSU, promuovendo iniziative che consentano l'integrazione dell' orario, oltre le 20 ore già finanziate con l’Assegno ASU, fino al raggiungimento di 36 ore settimanali di attività complessiva; l’approvazione di disposizioni per l’assunzione in deroga ai limiti di legge e in soprannumero, stabilizzando l’assegno ASU; il riconoscimento d’ufficio dei contributi validi per la pensione per l’intero periodo svolto in regime LSU, dal momento dell’ assunzione fino al pensionamento del lavoratore; incentivi per i prepensionamenti. Chiediamo che il Ministero del Lavoro promuova provvedimenti normativi specifici per risolvere definitivamente la questione occupazionale delle categoria, rifinanziando il FNO il fondo nazionale per l'occupazione presso il MLPS da cui vengono prelevate le risorse economiche per gli assegni ASU.
ALASU-AGL
Alleanza Lavoratori Atipici e Socialmente Utili

TERREMOTO CALABRIA-BASILICATA : BLOCCHIAMO DISASTRI PEGGIORI FINCHE' SIAMO IN TEMPO



Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza alle popolazioni colpite. Cogliamo l'occasione però per riproporre all'attenzione dell'opinione pubblica due questioni:

1) servono 40 miliardi per mettere in sicurezza l'Italia dagli effetti di terremoti, pochi rispetto ai 162 gia' spesi (e a quelli che dovremo continuare a spendere) per i post terremoti. Come AGL chiediamo che i soldi che si vorrebbero impiegare per la ripresa della costruzione del ponte sullo stretto di Messina vengano spesi invece per mettere il territorio al riparo dalle conseguenze dei terremoti.Tra i due quale sarebbe il miglior investimento per la crescita e l'occupazione?

2)Come AGL chiediamo anche una moratoria per nuovi permessi e concessioni per  estrazioni petrolifere in Basilicata. Il territorio lucano è ormai assediato dalle compagnie petrolifere che non aspettano altro che l'autorizzazione per finire di  bucherellarlo nella sua totalità. Le loro attività invasive mettono a rischio la salute dei residenti e l’ambiente e sembra che le Pubbliche Autorità abbiano sotto stimato i rischi sismici e gli impatti sulle falde acquifere e sull’ambiente, con una l'assenza di puntuali informazioni circa i rischi che tali attività comportano sul territorio.

RESPONSABILITA' DEL DATORE LAVORO PER LA FORMAZIONE DEL LAVORATORE: SENTENZA CASSAZIONE

(nella immagine: una macchina sega ossi)

Con la Sentenza n. 41191 del 22/10/2012, la Corte di Cassazione ha ribadito la responsabilità del datore di lavoro nel fornire un’adeguata formazione, anche in materia di sicurezza, al lavoratore che utilizza un macchinario pericoloso.

Alcuni passaggi della sentenza:


"""""""""Cassazione Penale, 22 ottobre 2012, n. 41191 - Macchina sega ossi e mancanza di formazione specifica e di DPI
(...)
le norme antinfortunistiche sono destinate a garantire la sicurezza delle condizioni di lavoro, anche in considerazione della possibile negligenza con la quale gli stessi lavoratori effettuano le prestazioni; e che la responsabilità del datore di lavoro può essere esclusa solo in presenza di un comportamento del lavoratore del tutto imprevedibile, tale da presentare i caratteri della eccezionalità rispetto al procedimento lavorativo. (...)
valenza esimente da assegnare alla condotta colposa posta in essere dal lavoratore, rispetto al soggetto che versa in posizione di garanzia. Si è, infatti, chiarito che, nel campo della sicurezza del lavoro, gli obblighi di vigilanza che gravano sull'imprenditore risultano funzionali anche rispetto alla possibilità che il lavoratore si dimostri imprudente o negligente verso la propria incolumità; e che può escludersi l'esistenza del rapporto di causalità unicamente nei casi in cui sia provata l'abnormità del comportamento del lavoratore infortunato e sia provato che proprio questa abnormità abbia dato causa all'evento. Nella materia che occupa deve, cioè, considerarsi abnorme il comportamento che, per la sua stranezza e imprevedibilità, si ponga al di fuori di ogni possibilità di controllo da parte delle persone preposte all'applicazione delle misure di prevenzione contro gli infortuni sul lavoro; e la giurisprudenza di legittimità ha più volte affermato che l'eventuale colpa concorrente del lavoratore non può spiegare alcuna efficacia esimente per i soggetti aventi l'obbligo di sicurezza che si siano comunque resi responsabili della violazione di prescrizioni in materia antinfortunistica
(...)
non può affermarsi che abbia queste caratteristiche il comportamento del lavoratore (...)
che abbia compiuto un'operazione rientrante pienamente, oltre che nelle sue attribuzioni, nel segmento di lavoro attribuitogli (...)""""""""".

MANSIONI PROMISCUE:SENTENZA CASSAZIONE

Premessa:
cosa si intende per "mansioni promiscue"?

Sono tali le mansioni riferibili a diverse qualifiche.
In tal caso la qualifica è determinata tenendo conto delle mansioni primarie e caratterizzanti, ossia quelle prevalenti sia sotto un profilo quantitativo che qualitativo (ad es. una mansione può essere svolta con scarsa frequenza, ma con l'impiego di un alto grado di specializzazione) (Cass. 8.7.1992, n. 8330).
Tale criterio non è tuttavia applicabile nel caso in cui la contrattazione collettiva abbia previsto l'esistenza di livelli d'inquadramento intermedi, in cui inquadrare i lavoratori che svolgano mansioni promiscue o criteri più favorevoli al lavoratore (v. Cass. 3.11.2003, n. 16461). In particolare la contrattazione collettiva ben può esigere, ai fini della collocazione nella qualifica superiore, la prevalenza nel tempo della mansione superiore, precludendone il riconoscimento ove questa sia temporanea ed occasionale (Cass. 10.3.2004, n. 4946).

Ebbene:

Con la Sentenza n. 18149 del 23 ottobre 2012, la Corte di Cassazione ha chiarito che il dipendente che svolge mansioni promiscue ciascuna appartenente ad un livello di inquadramento diverso debba acquisire il livello maggiore anche se la prestazione per tale mansione superiore avviene per un solo giorno alla settimana. Specie se  (come capita) nel CCNL sia statuito che in caso di mansioni svolte promiscuamente e appartenenti a diversi livelli, il lavoratore deve essere comunque inquadrato al livello superiore indipendentemente dalla prevalenza della relativa mansione, salvo il caso di mutamento temporaneo delle mansioni.

STRANIERI:DOMANDA REGOLARIZZAZIONE,ASSISTENZA SANITARIA,CODICE FISCALE



Emanata la Circolare Ministero Interno 26.10.2012.
I lavoratori per i quali è stata presentata la domanda sono assimilabili a quelli che hanno già un permesso di soggiorno e vanno iscritti al Servizio Sanitario Nazionale.In tal modo, come lavoratori, in caso di malattia potranno avere il certificato e la conseguente indennità pagata dall’Inps.Finchè non termina la procedura di regolarizzazione, il lavoratore straniero non può essere espulso.
Dal momento che generalmente i lavoratori stranieri coinvolti nella regolarizzazione non hanno ancora un codice fiscale e lo otterranno solo quando verranno convocati dallo Sportello Unico per l’Immigrazione, il ministero ritiene che vadano assistiti come "stranieri temporaneamente presenti", mentre per il rilascio della tessera sanitaria dovranno aspettare il codice fiscale.
I pochi che invece hanno già un codice fiscale, ad esempio perché in passato erano stati "regolari" in Italia o erano titolari di un permesso che non consentiva di lavorare potranno iscriversi direttamente al servizio sanitario nazionale.

VICENDA MARO': L'AGL E' DALLA PARTE DELLA VERITA' E DELLA GIUSTIZIA




La bandiera della Marina Militare Italiana campeggerà sulle monoposto di Fernando Alonso e Felipe Massa nel prossimo Gran Premio dell'India. Lo ha comunicato la Ferrari in una nota dove spiega che così "vuole rendere omaggio a una delle migliori eccellenze del nostro Paese auspicando anche che le autorità indiane e italiane trovino presto una soluzione per la vicenda che vede coinvolti i due militari della Marina Italiana". I due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre si trovano bloccati nel Paese dallo scorso febbraio con l'accusa di aver causato la morte di due pescatori del Kerala in un'azione contro la pirateria.
L'AGL auspica una gestione della vicenda nell'assoluto rispetto delle norme del diritto internazionale e manifesta la propria solidarietà sia ai due Marò (che hanno diritto a vedere sollecitamente chiarita la propria situazione, ad essere liberati e risarciti se innocenti o a scontare la giusta pena in caso di accertata responsabilità penale) sia alle umili famiglie dei due pescatori morti in circostanze così tragiche che hanno diritto a veder puniti i colpevoli (chiunque essi siano) e ad essere risarcite e sostenute.

giovedì 25 ottobre 2012

POSTE ITALIANE: UN PROBLEMA CHE INTERESSA TUTTI

Dando un occhiata al funzionamento di un ufficio di Poste Italiane in questi anni è stato possibile farsi una idea dello stato di  salute dei servizi in Italia. Ciò potrebbe dirsi, in realtà, per ogni amministrazione diffusa capillarmente sul territorio. Guardi le facce della gente, ne percepisci gli umori e capisci se questo Paese ha raggiunto livelli di efficienza decenti.In effetti, stranamente, ad un progresso degli strumenti tecnologici, nelle Poste, non ha corrisposto un miglioramento in tutti i servizi. Ad esempio si lamentano, in generale, eccessive file alle poste stesse e ritardi nel recapito delle lettere. Strano, perchè le Poste erano state privatizzate nel 1998 (trasformazione in SpA). Una SpA all'italiana , ovviamente, in quanto l'azionista unico era ed è il Ministeo dell'Economia. Alcuni punti fermi di questa operazione sono comuni a quelli di altri processi simili. Ad esempio la perdita di centomila posti di lavoro.Se ne sono persi nel recapito, parallelamente alle sedi decentrate dello stesso, via via accorpate.Ed è aumentata la distanza da percorrere per molti clienti obbligati a farlo.Certo, gli utili societari sono aumentati ma si sono persi, anche recentemente, altri posti di lavoro ed è stato abolito il recapito al sabato. Peggioramento del servizio quindi (l'oggetto sociale di questa SpA).Nel bancoposta sono aumentati i servizi da fornire a parità di personale ma quest'ultimo non ha sufficiente dotazione tecnologica.La situazione societaria è sana (bilanci in equilibrio) ma le risorse non vengono usate per migliorare le condizioni del servizio.Come detto la riorganizzazione ha proceduto per "ondate" di cui le ultime, quelle da poco preannunciate saranno devastanti.Licenziamento di 12 mila portalettere, chiusura di 1200 uffici minori e razionalizzazione (apertura settimanale ridotta) per altri 600.
I più maligni sostengono che questo processo abbia due obbiettivi: scorporare il Bancoposta "bancarizzandolo" e frazionare, affidandolo a ditte private, il servizio di recapito.
Già in altri settori in cui questi processi sono andati avanti è stato possibile ricavare le controindicazioni che ora ovviamente, per il futuro, sono riproponibili per Poste Italiane. Essenzialmente: la possibilità che quando vi sia un disservizio l'utente non riesca a risalire al responsabile (non per fargli causa ma semplicemente per risolvere in fretta il suo problema perchè è solo ciò che in questi casi gli (ci) interessa). E poi il rischio che una privatizzazione e parcellizzazione spinta non favorisca la concorrenza ma l'instaurarsi di tanti piccoli monopoli territoriali, gestiti in dispregio delle esigenze delle collettività residenti nei territori più sperduti.
Anche se molti sembrano essersene dimenticati, il servizio postale è un bene di pubblica utilità. Un recapito efficiente incide sul benessere psicologico della gente, il bancoposta è uno degli strumenti più utilizzati per il risparmio popolare. Il quale a sua volta è raccolto dalla Cassa Depositi e Prestiti la quale svolge una funzione importante, tra le altre: quella di finanziare gli investimenti infrastrutturali dei Comuni.
La vertenza Poste, quindi, interessa tutti noi perchè sono in gioco beni preziosissimi che, una volta persi, difficilmente riusciremo a recuperare in breve tempo e a costi sostenibili.
Grande solidarietà quindi con le richieste dei lavoratori postali (innanzitutto: basta con i licenziamenti) , richiesta al governo di curare con la massima attenzione (come dovrebbe fare ogni buon proprietario) l'operato del suo management, una riflessione prima o poi da condurre tesa a rivalutare l'utilità del ritorno ad un soggetto pubblico di determinate funzioni, visto che 15 anni di liberalizzazione/privatizzazione hanno dimostrato il fallimento delle teorie sottostanti.
Cercheremo, come Sindacato, di dare anche noi il nostro contributo per il miglioramento di questa situazione, nell'interesse dei lavoratori e della collettività.

MEDIAZIONE OBBLIGATORIA, INTERVENTO CORTE COSTITUZIONALE

La Corte Costituzionale ha dichiarato la illegittimità costituzionale del decreto legislativo 28 del 2010, per eccesso di delega legislativa, nella parte in cui ha previsto il carattere obbligatorio della procedura di mediazione, alternativo al processo nelle controversie civili e commerciali al fine di ridurre il carico dei procedimenti nei Tribunali.
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COMMENTO ADIR-AGL:
Nonostante le apparenze si tratta, in sostanza, di una buona notizia. Infatti la Consulta ha stoppato la norma solo perchè il governo ha ecceduto i limiti della delega, non attenendosi ai principi e criteri direttivi previsti dalla legge di delegazione. E' un caso molto frequente.E' in un certo senso solo una "critica" al Governo per come ha proceduto ad attuare quanto deliberato dal Parlamento in attuazione della direttiva europea. Nonostante quanto le era stato richiesto, la Corte non ha dichiarato la mediazione obbligatoria illegittima per violazione degli articoli 3(principio di uguaglianza) e 24 (diritto di agire in giudizio) della Costituzione.Una volta letti, dopo il deposito, i motivi della sentenza, Parlamento e Governo avranno modo di adottare regole migliori che riguardino mediatori, relativi organismi e necessaria formazione.E' lasciata intatta dalla Consulta la libertà del cittadino ad usufruire della mediazione perchè economicamente conveniente e per la brevità del procedimento.

mercoledì 24 ottobre 2012

TRUFFE CORSI FORMAZIONE: SAVIONI (AGL): " E' ORA DI PREVENIRE CONTROLLANDO CAPILLARMENTE"

Questa la notizia:
http://www.liberoquotidiano.it/news/1105924/Lombardia-organizza-falsi-corsi-formazione-con-fondi-pubblici-arrestato.html

""""""""""Lombardia: organizza falsi corsi formazione con fondi pubblici, arrestato

Milano, 24 ott. (Adnkronos) - Organizzava corsi di formazione finanziati con fondi pubblici producendo registri contraffatti e, in alcuni casi, non li avrebbe neppure svolti. Per questo la Guardia di Finanza di Milano sta eseguendo in queste ore un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip Alessandra Clemente, nei confronti dell'amministratore di fatto di una cooperativa milanese, attiva nell'ambito dei corsi di formazione e di aggiornamento professionale, per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso.
Le indagini, svolte su delega del sostituto procuratore di Milano, Paolo Filippini, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Alfredo Robledo, hanno consentito di appurare che l'indagato avrebbe indebitamente percepito erogazioni pubbliche in base legge 236/1993, pari ad oltre 1,3 milioni di euro, finalizzate all'organizzazione di corsi di formazione.
Gli accertamenti hanno rivelato che le attivita' oggetto dei finanziamenti sarebbero, in alcuni casi, mai state svolte oppure, in altri, sarebbero state rappresentate in maniera artificiosa mediante la falsificazione dei registri didattici prodotti alla Regione Lombardia. """"""""""


IVANO SAVIONI (della Segreteria Generale AGL):

"Ci risiamo. Il settore della Formazione (e non solo in Lombardia) è costantemente teatro di tentativi più o meno raffinati di truffare la Pubblica Amministrazione e tradire la fiducia di migliaia di giovani e delle loro famiglie.
E' ora di dire basta! Non ci accontentiamo più delle  iniziative a posteriori della Magistratura, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, spesso costretti a rimediare al vuoto della Politica. E' necessario che da subito venga condotta da parte degli Organi di controllo preposti una straordinaria opera di prevenzione di questi odiosi reati in quanto vedono come vittime i più deboli.Ogni giorno sorgono dal nulla nuovi Enti di formazione i cui promotori dovrebbero possedere idonei requisiti e, a questo scopo, monitorati e attentamente seguiti"

VIGILI DEL FUOCO: LA VENDETTA DEL BRUNETTISMO

Fa un pò effetto vedere i Vigili del Fuoco che protestano contro la riforma delle pensioni indossando i pannoloni. Non può non ritornre alla mente l'attacco a suo tempo di Brunetta contro i poliziotti vecchi e "panzoni". Evidentemente, come tutti i fenomeni che hanno caratterizzato un'epoca, anche la visione del mondo made in Brunetta ha inciso sull'autostima di tante categorie di lavoratori legate alla necessità di esibire rassicurante prestanza. Cominciamo col dire che molti sessantaduenni (e oltre) danno dei numeri ai ventenni, quanto a prontezza e dinamismo. Nel nostro Paese manca una cultura della cura del proprio corpo, a differenza ad esempio degli USA. Sarebbe bene quindi che i Vigili del Fuoco non si buttassero troppo giù nè tanto meno cercassero la compassione dell'opinione pubblica. Non lo fa la coetanea (sessantacinquenne) Fornero, perchè dovrebbero farlo loro?
A parte pannoloni e cateteri, resta invece tutta sul tavolo la loro condizione lavorativa effettivamente, quella sì (e non per loro responsabilità) insopportabile e vergognosa.
Venendo al merito delle questioni,va innanzitutto precisato che l'attuale situazione è imputabile non solo e non tanto al Ministro Cancellieri ma soprattutto a diversi suoi predecessori. La sensazione è di un corpo gestito con colpevole leggerezza, per non dire incompetenza. Nessuno ha capito per esempio la massiccia iniezione di Prefetti (non certo dei tecnici del settore). Come cioè se si fosse voluto mettere in secondo piano la competenza a favore di un maggiore verticismo e disciplina di tipo poliziesco-militare. Mai come in questo caso poi sembra stridente il contrasto tra le esigenze di fronteggiare il Debito pubblico e quella di fornire un servizio irrinunciabile, la sicurezza, ai cittadini (in termini relativi la presenza dei Vigili del Fuoco, in Italia , è quantitativamente minore rispetto a Paesi con un nostro pari grado di sviluppo, per non parlare delle differenze interne tra territori) ma anche agli stessi Vigili (tutti ricordiamo la tragicomica vicenda dei guanti ignifughi avariati) . Non crediamo infatti che analogo risparmio vi sia stato nella gestione (e nella qualità degli armamenti) della scorta dei Ministri Fornero e Cancellieri.Anche da questi particolari si riscontra la serietà di una classe di governo.C'è chi parla di smantellamento silenzioso in corso (non fatichiamo a crederlo), anche qui il precariato morde (30 mila stabili e 60 mila precari), 5 anni di ritardo nel rinnovo dei contratti, il blocco del turn over, un parco mezzi sul cui stato è meglio sorvolare (si rischierebbe da avere gli incubi), una complessiva situazione critica dell'apparato della protezione civile (aggravata dalla recente condanna di 6 scienziati e dalle conseguenti dimissioni della  commissione grandi rischi al completo) per cui speriamo che non accada nulla di veramente grave, nel frattempo...
Non sappiamo quale sia la reale volontà del governo di mettere le mani in questa situazione. Quello che è certo è che occorre muoversi, nell'interesse della collettività. Non vorremmo dover rimpiangere l'epoca del Dott. Bertolaso, tecnico di valore ma un pò sfortunato, capace di suscitare un mare di polemiche e di vicende giudiziarie. Tutt'al più, nel frattempo, potremmo migliorare la situazione di tanti Vigili del Fuoco facendo togliere loro quei brutti pannoloni e affidandoli alle cure della massaggiatrice di cui si avvaleva l'ex Capo della Protezione Civile. Meglio di niente, in attesa di tempi migliori!

SANITA': SPENDING REVIEW O SPENDING "DIPPIU' "?

E' ormai avvenuto che l'adozione da parte del governo della spending review abbia prodotto un effetto a cascata (una volta si chiamava scarica barile) sulle Regioni le quali sono state obbligate in fretta e furia a risparmiare dove era possibile, oltre che necessario. Si sa che la maggiore fonte di spesa per le regioni è la sanità quindi, cascata sulle ASL , seguita da cascatine sulle singole aziende ospedaliere. Ricordiamoci che la questione è serissima: stiamo parlando della salute della gente. Siamo vicini forse a una svolta. Ossia, potrebbe accadere che a breve quello che ognuno di noi dava per scontato e sicuro, rivolgendosi a uno ospedale (facendo i debiti scongiuri) a breve non possa esserlo più. Di solito, quando c'è da risparmiare si comincia, guarda caso, dal basso, anche se l'ordine viene dall'alto. Chi sono i più deboli? I malati. Da chi vengono accuditi, per lo più , di fatto? Da lavoratori che sono i più deboli e sfruttati: quegli degli appalti di servizi, spesso precari, sfruttati e sottopagati. Negli ospedali normali accade ciò. Ovviamente chi lancia quegli ordini dall'alto non è poi tra le vittime ma va a curarsi nelle cliniche di lusso, dove questi problemi non esistono.Si dirà, allora, che   in definitiva si tratta di raschiare l'osso? Non esattamente, perchè questi appalti, in realtà, sono degli appetitosi e paffuti cosciotti addentati però da chi non è nè malato nè assistente dei malati. Di chi è la dentierà? Dei politici, i quali, notoriamente, nutrono la propria attività proprio grazie ai meccanismi che sono dietro gli appalti, il cui costo è in minima parte quello del servizio (quanto volete possano spendere per i poveri salari di quei lavoratori? Pochissimo) . In realtà, la parte del leone la fanno i costi generali dentro cui troveremmo, a ben cercare, qualcosa che conosciamo benissimo: i costi della politica.
Bene, si dirà.Il taglio riguarderà anche quei costi. No. Riguarda gli stipendi di quei lavoratori (aumento dei carichi a parità di retribuzione, riduzioni di orario, demansionamento) e gli acquisti di pertinenza dei malati. La politica non può tagliare i propri costi: ne verrebbe compromessa la democrazia, diamine!Quindi non solo quei lavoratori sono stati utilizzati in tutti questi anni come normali impiegati di ASL e Ospedali, senza vederselo riconosciuto (in violazione tra l'altro di ogni principio di diritto del lavoro, la medesima materia insegnata da qualcuno dei professori che ci governa). Ora rischiano di dover lavorare quasi gratis o, peggio, di perdere il loro lavoro. E i malati di perdere un sostegno che domani potrebbe non esserci più. L'unica via che porterebbe a un risparmio duraturo ossia il riconoscimento del lavoro effettuato dai precari, stabilizzandoli e la presa d'atto che solo reinternalizzando le funzioni, ossia facendo ridiventare pubblico quello che avventatamente è stato reso privato, si recupererebbe la qualità del servizio, non viene perseguita proprio perchè in tal caso cadrebbe la copertura di questo meccanismo perverso finalizzato a foraggiare la classe politica.Ma se i costi minimi del servizio sono incomprimibili e, quindi, per altre vie la Pubblica Amministrazione sarà costretta a breve, in qualche maniera (tasse ovviamente) a trovare, sulla base del disagio e della protesta sociale, le risorse per recuperare gli standard minimi di prestazioni e assistenza, se prima o poi il costo sociale di questa modalità di gestione della forza lavoro presenterà il proprio conto (chi può essere mai disposto a lavorare da schiavo?) e se la politica non vorrà rinunciare alla sua fetta di torta (si sa quanto sia difficile per chiunque mettersi a dieta) , è facile concludere che in questo e altri settori la spending review produrrà un complessivo incremento della spesa pubblica, un pò come accade all'obeso che inizia scelleratamente a fare dei forzati digiuni, perde inizialmente dei chili e poi li riacquista con gli interessi, cedendo su tutta la linea. Siamo veramente delusi. Pensavamo che un governo tecnico, formato da professori e manager così qualificati, escogitasse soluzioni più intelligenti.

TRASPORTO AEREO: ALTRO CHE CRESCITA!

La dismissione (a seguito di privatizzazione)di Alitalia e il passaggio ad Alitalia-Cai (costata circa 30 mila posti di lavoro, compreso l'indotto, a partire dal 2008)ha tutt'altro che rilanciato il settore. Arrivano, da lì, costantemente e inesorabilmente, cattive notizie. Il ricorso a massicci licenziamenti, nei fatti e nelle intenzioni è tutt'altro che arginato. La situazione delle retribuzioni (contratto scaduto da mesi), per chi ancora lavora, non è certo diversa dal resto del lavoro dipendente in Italia (mal comune, mezzo gaudio). Ivi compreso il processo di precarizzazione dei rapporti di lavoro in essere, presenti e, ovviamente, futuri.Le condizioni dei lavoratori, dal punto di vista normativo, sono stagnanti. Il processo di esternalizzazione di alcune attività strategiche (come la manutenzione) prosegue in maniera regolare, costante e serena, come il corso di un grande fiume che nulla e nessuno può fermare. Altro che piani industriali di rilancio. I più maligni (ma la platea si sta allargando) ipotizzano che dietro a questa deriva ci sia la capacità dei francesi di portare a termine un graduale processo di impossessamento di quanto di buono (tanto) è ancora rimasto nell'aviazione civile del nostro Paese.Siamo quindi al paradosso che per poter tutelare i nostri interessi nazionali occorra affidarsi agli stranieri sperando che abbiano più sensibilità del gruppo di investitori che a suo tempo furono , in maniera così sospetta, incensati e glorificati.E' urgente che il governo torni a occuparsi della questione del rilancio, perchè ci sarebbero le condizioni, visto l'oggettivo incremento del numero dei passeggeri e delle merci trasportate, per combinare qualcosa di buono, una volta tanto,per l'economia del nostro Paese.Ma la domanda sorge spontanea: in merito all'operato dei privati cui è stata affidata la gestione di questi delicati passaggi, alle loro scelte, da parte di chi rappresenta il pubblico interesse c'è un adeguata attenzione? Non si ritiene arrivata l'ora di fare una inversione di marcia, tornando a valorizzare il capitale umano, contrastando processi di impoverimento che rischiano di divenire irreversibili? Non crede il governo che il mondo del lavoro aeroportuale abbia già dato tanto, troppo e che infierire ancora utilizzando selvaggiamente licenziamenti, precarietà, delocalizzazioni, esternalizzazioni, bassi salari, dia in sostanza un segnale nefasto a una economia che invece avrebbe bisogno di fiducia?Noi speriamo solo che oltre a una maggiore attenzione del governo vi sia anche un comportamento limpido e responsabile di tutti i sindacati. E' sano dividersi su opinioni diverse e trasparentemente esposte in pubblico in merito a un piano industriale, lo sarebbe meno se accadesse che alcune sigle ritenessero che, date le rilevanti risorse economiche in gioco, possano trovare spazio e giustificazioni il collaborazionismo con gli speculatori e gli avventurieri ai danni degli interessi di tutti.

venerdì 19 ottobre 2012

STRANIERI-SOLDI PER INTEGRAZIONE (TANTI) -MINISTERO INTERNO-DOMANDE FINO AL 7 DICEMBRE 2012

http://www1.interno.gov.it/mininterno/site/it/sezioni/servizi/bandi_gara/dip_liberta_civili/2012_10_02_avvisi_fei.html

INCENTIVI AL LAVORO DELLE DONNE E DEI GIOVANI UNDER 30

I datori di lavoro che stabilizzano, entro il 31 marzo 2013, rapporti di lavoro

possono essere ammessi ad un incentivo pari a € 12.000. Incentivi di

importo minore possono essere riconosciuti a chi instaura, entro il 31 marzo

2013, rapporti di lavoro a tempo determinato. L’incentivo riguarda uomini


con meno di 30 anni o donne di qualunque età. L’incentivo è autorizzato


dall’Inps nei limiti delle risorse appositamente stanziate dal decreto del


ministero del lavoro.

Per il testo del decreto interministeriale, la circolare INPS (con in allegato i modelli occorrenti per la domanda vai su:
http://alasu-agl.blogspot.it/2012/10/incentivi-al-lavoro-delle-donne-e-dei.html

RESPONSABILITA' APPALTI: CIRCOLARE INAIL

Argomento: responsabilità solidale sui premi assicurativi in materia di appalti di opere o di servizi .
Leggila qui:
http://normativo.inail.it/bdninternet/2012/ci201254.htm

SCUOLA: PER UNA VOLTA MARCHIONNE A LEZIONE DA PROFUMO


Disegno di Legge di Stabilità  2013: “A decorrere dal 10 settembre 2013 l’orario
di servizio del personale docente della scuola primaria e secondaria di primo e
di secondo grado, incluso quello di sostegno, è di 24 ore settimanali“.

PASSAGGIO CIOE' DA 18 A 24 ORE A PARITA DI STIPENDIO!!!
Il contratto collettivo viene trapassato così com'è dai neutrini di Profumo che sembra aver studiato la materia meglio del suo predecessore, la Gelmini, la quale pensava che viaggiassero in tunnel.
A confronto l'ex Ministro Brunetta e l'ad Fiat Marchionne  appaiono dei buontemponi.
Entriamo nei particolari:
A decorrere dal 10 settembre 2013 l’orario di servizio del personale docente della scuola primaria e secondaria di primo e di secondo grado, incluso quello di sostegno, è di 24 ore settimanali. Nelle sei ore eccedenti l’orario di cattedra il personale docente non di sostegno della scuola secondaria titolare su posto comune è utilizzato per la copertura di spezzoni orario disponibili nell’istituzione scolastica di titolarità e per l’attribuzione di supplenze temporanee per tutte le classi di concorso per cui abbia titolo nonché per posti di sostegno, purché in possesso del relativo diploma di specializzazione.
L'effetto di una simile misura è facile da rilevare: indebolimento della situazione di tanti docenti precari che vedrebbero diminuite ancor di più le loro prospettive di insegnamento.Nelle sei ore eccedenti l’orario di cattedra il personale docente della scuola secondaria non di sostegno sarebbe utilizzato per la copertura di spezzoni orario disponibili nell’istituzione scolastica di titolarità e per l’attribuzione di supplenze temporanee.
Ciò causerebbe inevitabilmente una sensibile diminuzione delle supplenze annuali e temporanee per i docenti precari. Conseguentemente  si aggraverebbe la possibilità di sopravvivenza degli insegnanti precari e si ridurrebbero ulteriormente le possibilità lavorative per tanti docenti non di ruolo. La riduzione dei posti di lavoro conseguente alla riduzione di orario viene valutata di circa 30 mila unità.
In nessun paese europeo (in cui gli standard non sono certo inferiori a quelli della scuola italiana) vige un orario di 24 ore.
Crediamo che un immediato ritiro di questa misura sia il minimo che si debba chiedere al Governo.
A meno che non si voglia trasformare la scuola da maestra di vita a maestra di Lingotto.

giovedì 18 ottobre 2012

SFRATTATI, OLTRE CHE SFRUTTATI. E' ORA DI REQUISIRE ALLOGGI.

In Italia i provvedimenti esecutivi di rilascio di immobili ad uso abitativo emessi nell’ anno 2011 ammontano a 63.846. Di questi 28.641 sono stati eseguiti.

SUBITO:

* CALMIERARE ANCHE PER LEGGE I PREZZI DEL MERCATO DELLE ABITAZIONI
* PUBBLICARE COMUNE PER COMUNE GLI ALLOGGI PUBBLICI DISPONIBILI E 
   ASSEGNARLI AI PIU' BISOGNOSI
* SOSTENERE AD HOC COLORO CHE SONO PIU' IN DIFFICOLTA': DISOCCUPATI,
   CASSINTEGRATI, PRECARI
* EROGAZIONE DEI CONTRIBUTI AFFITTO CON LA MASSIMA SOLLECITUDINE
* MAGGIORE VELOCITA' DEI PROCEDIMENTI DI ASSEGNAZIONE DEGLI     ALLOGGI  ERP  TRAMITE GRADUATORIA

MA SE, DISGRAZIATAMENTE, GLI EFFETTI POSITIVI VOLUTI NON FOSSERO SUFFICIENTI, E'ARRIVATA L'ORA DI UTILIZZARE  ISTITUTO DELLA REQUISIZIONE DI ALLOGGI SFITTI O ABBANDONATI, SUPPORTANDO QUESTI POTERI, IN CAPO ALLE PUBBLICHE AUTORITA',  CHE GIA' ESISTONO CON IDONEE LEGGI CHE NE DEFINISCANO GLI AMBITI DI LEGITTIMITA' IN MODO DA EVITARE CONTENZIOSI E RESISTENZE DA PARTE DELLA LOBBY DEGLI SPECULATORI.

BASTA CON LE PAROLE. VOGLIAMO I FATTI.

AGL Inquilini

mercoledì 17 ottobre 2012

INAIL:25 MILIONI PER SITO WEB!

Dal sito www.fanpage.it

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“Duemila euro per un operaio morto sul lavoro e 25 milioni per il nuovo sito web”

La denuncia dell'Italia dei Valori in una interrogazione al ministro Fornero: l'INAIL spenderà circa 25 milioni di euro per il nuovo sito web. In tempi di spending review, una scelta estremamente discutibile.



In tempi di spending review e di manovre “lacrime e sangue”, non può non saltare agli occhi l'ennesimo “caso” sollevato da un'interrogazione parlamentare rivolta al ministro Elsa Fornero a firma Di Pietro, Donadi, Borghesi, Evangelisti, Messina, Rota e Paladini. In discussione l'avviso per un appalto pubblico per l'affidamento di servizi di sviluppo software, gestione dei siti web e di publishing redazionale, pubblicato sul sito dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. In pratica l'INAIL darà in affido i servizi connessi al proprio sito web, attraverso un bando diviso in due lotti per una spesa che potrebbe arrivare fino a 25 milioni. Ne avevamo parlato qualche giorno fa nella nostra area tech, con un post in cui ripercorrevamo l'iter procedurale seguito dall'Inail.
In poche parole verranno presumibilmente spesi circa 20 milioni al netto dell'IVA per lo sviluppo, la manutenzione, il supporto applicativo e quello specialistico di “siti web”, per i cui servizi editoriali (per 48 mesi) sono previsti almeno altri 4,6 milioni di euro. Una cifra che definire “folle” è un eufemismo, proprio in relazione alla necessità di ottimizzare le spese e ridurre i costi di gestione della pubblica amministrazione. Gli stessi deputati dell'Italia dei Valori poi fanno notare il paradossale contrasto fra un simile volume di spesa e alcuni “vergognosi risarcimenti” alle vittime di infortuni sul lavoro (viene citato il caso di Matteo Armellini, l'operaio di 31, schiacciato dal crollo del palco che avrebbe dovuto ospitare il concerto di Laura Pausini). Certo, resta la magra consolazione di “un'asta la ribasso”, ma davvero la vicenda meriterebbe indagini ben più approfondite. E, nonostante la risposta della Fornero (che ha parlato di rispetto delle procedure e di analisi approfondita), la sensazione è quella di essere di fronte ad un nuovo www.italia.it, uno dei casi più eclatanti di gestione allegra del denaro pubblico e di “abuso della pazienza dei cittadini”.

Ecco nel dettaglio, i punti salienti dell'interrogazione presentata dall'IDV:
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che: La base d'asta massima non superabile (asta al ribasso) per il lotto 1 è di 20.113.000 euro, al netto dell'iva; mentre la base d'asta massima per il lotto 2 è di 4.666.200 euro, al netto dell'iva; la durata dell'appalto per il lotto 1 è di «48 mesi dalla data di inizio attività, di cui gli ultimi 12 mesi ai soli fini della manutenzione correttiva in garanzia»; per il lotto 2 di «36 mesi dalla data di inizio attività»; l'apertura delle offerte, da bando, è avvenuta il 18 settembre 2012 presso gli uffici di Consip s.p.a., in Roma; la gara, infatti, è la prima indetta dalla Consip s.p.a. per la fornitura di servizi per l'Inail, «nell'ambito della convenzione firmata lo scorso 13 luglio, che disciplina il supporto di Consip per l'acquisto di beni e servizi dell'Istituto e si inserisce compiutamente nell'ambito delle più moderne ed efficienti strategie di razionalizzazione e contenimento della spesa, di cui ai recenti provvedimenti sulla spending review», come ha fatto sapere l'Inail attraverso un comunicato stampa del 2 agosto 2012, pubblicato sul sito dell'ente; secondo l'Inail l'iniziativa «produrrà un risparmio stimato di circa 4 milioni di euro per l'istituto, grazie all'introduzione di meccanismi innovativi per la gestione della fornitura»; i siti e le piattaforme multimediali per le amministrazioni pubbliche sono di fondamentale importanza, perché devono assicurare un'informazione aggiornata e un'interazione diretta dei cittadini con esse; non è giustificabile, tuttavia, che la realizzazione di siti e servizi collegati costi a un ente pubblico, come l'Inail, la spesa stratosferica massima di 25 milioni di euro; si tratta di un importo spropositato, che riporta immediatamente alla mente lo scandalo del portale web www.italia.it, voluto nel 2004 dal Governo Berlusconi per promuovere l'immagine turistica dell'Italia all'estero, a suo tempo ribattezzato il sito più caro del mondo e rivelatosi uno sperpero, senza precedenti, di milioni di euro di denaro pubblico;
il precedente citato ricorda come un'amministrazione pubblica possa gestire la realizzazione di un portale internet – per quanto ampio e complesso – senza alcuna cognizione di causa e senza alcun riferimento ai valori di mercato; nel caso dell'Inail si ignora quale sia stata e da chi sia stata fatta l'analisi tecnica e di fattibilità, che ha portato a fissare la base d'asta a 20 milioni di euro per la costruzione e migrazione del sito e a 5 milioni per la gestione dei contenuti; si ignora, altresì, quali fossero i costi della precedente piattaforma web dell'Inail e della sua gestione, se, come dichiara l'ente, la nuova gara consentirà di risparmiare addirittura 4 milioni di euro; la sensazione è che si tratti ancora una volta di sperpero di danaro pubblico, aggravato dal fatto che questo denaro viene sottratto alle casse dell'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. Non sarebbe la prima volta, anzi è prassi, che le risorse delle casse previdenziali e assicurative vengono distratte per altri fini.
Aggiornamento – Grazie alla segnalazione dello stesso Antonio Di Pietro, siamo in grado di mostrarvi il video dell'intervento in Aula di Antonio Borghesi e della risposta del ministro Elsa Fornero (che in sostanza ricorda l'inadeguatezza del “profilo infrastrutturale e tecnologico del sito” e parla di “risparmi economici per circa 10 milioni” da un raffronto con la gestione precedente e di una fantomatica “attività redazionale e non giornalistica”). Ovvia la considerazione dell'onorevole Borghesi che, sottolineando come il bando sembra cucito addosso ad una determinata azienda, ricorda come “questa attività possa essere svolta con un decimo di quella cifra” . A voler essere generosi, ci sentiamo di aggiungere…"""""""""

IL VIDEO DELL'INTERROGAZIONE IN FONDO ALLA SEGUENTE PAGINA:
http://www.fanpage.it/duemila-euro-per-un-operaio-morto-sul-lavoro-e-25-milioni-per-il-nuovo-sito-web/
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ALP-AGL:
Invece di organizzare nella Pubblica Amministrazione scioperi generali che fanno perdere inutilmente soldi ai lavoratori, facendo guadagnare le PA stesse (con le trattenute per lo sciopero e con i risparmi degli istituti legati alla presenza di quel giorno) perchè i sindacati (che con l'attuale presa in giro del meccanismo della rappresentatività, da anni, si sono trasformati in sindacati-maggiordomo, buoni solo a fare richieste di incontro che, tra l'altro, i dirigenti neppure concedono più) non coordinano l'emersione, in ogni pubblica amministrazione o ente pubblico, di informazioni di questo tipo che aiuterebbero i cittadini a capire, anche al momento delle elezioni,  che un altro modo di amministrare la cosa pubblica è possibile e sarebbe auspicabile, sostenendo gli sforzi di quei sindacati (tra cui il nostro) che non hanno paura di far emergere la verità poichè non sono collusi con nessuno e non guadagnano nulla da questa situazione? Avremmo vinto la nostra battaglia in poche settimane.Ma c'è chi non vuole vincere per voi,anche se magari lo avete fatto vincere alle elezioni RSU: quando si dice l'ingratitudine....

MATRIMONI GAY-RICONGIUNGIMENTI FAMILIARI-GOVERNO RITIRI CIRCOLARE AMATO 55/2007

Dal sito:
www.certidiritti.it

"""""""""Questura di Roma rilascia per la prima volta documento di soggiorno per motivi familiari a ragazzo extra-ue sposato con italiano ad Oslo

Comunicato Stampa dell'associazione Radicale Certi Diritti

Roma, 16 ottobre 2012

Idan è israeliano e vive da dieci anni a Roma con Emanuele, lo scorso luglio si sono sposati a Oslo.
Una settimana fa, accompagnato dal marito e da due membri dell'associazione radicale Certi Diritti che ha seguito il caso, Idan si è recato alla Questura di Roma e ha richiesto la carta di soggiorno come familiare di cittadino comunitario in base alle norme sulla libera circolazione in Europa, recepite in Italia con il d.lgs. n. 30/2007, e ai pronunciamenti della Corte europea dei diritti dell'uomo sull’argomento. La carta di soggiorno è stata rilasciata ieri. E' il sesto caso in Italia, dopo quelli di Reggio Emilia, Rimini e Milano, e il primo a Roma.
Continua così il cammino verso il riconoscimento del matrimonio eugualitario iniziato nel 2008 dall'associazione radicale Certi Diritti con la campagna di Affermazione Civile, che nel 2010 ha portato alla sentenza 138/2010 della Corte costituzionale che ha affermato "la necessità di un trattamento omogeneo tra la condizione della coppia coniugata e quella della coppia omosessuale".
E' proprio la sentenza 138/10 che il Tribunale di Reggio Emilia ha citato nell’ordinare alla prefettura il rilascio del (primo) titolo di soggiorno (previsto per i coniugi di cittadini di Paesi membri dell’Unione europea) ad una coppia dello stesso sesso sposata all'estero (sentenza del 13/02/2012).
E i risultati positivi sono subito arrivati: dopo il caso pilota a Reggio Emilia, dove è stato necessario il ricorso al giudice, a Milano, Rimini e ora Roma la Questura ha subito rilasciato i permessi di soggiorno alla persona di origine extraeuropea della coppia dello stesso sesso.
Ora la campagna di Affermazione civile continua con cause pilota con l'obiettivo di far esprimere le Corti su quegli ambiti in cui le coppie dello stesso sesso stabilmente conviventi hanno diritto ad un trattamento uguale a quello delle coppie sposate: la pensione, il lavoro, le tasse, la salute, ecc...
Tutto questo però non sarebbe possibile senza coppie consapevoli dei propri diritti e determinate a volerli vedere riconosciuti. Quindi l'associazione radicale Certi Diritti non può che ringraziarle, anche perchè di queste coppie ce ne sarà sempre più bisogno.
L'associazione ad esempio sta cercando una coppia di italiani dello stesso sesso in cui solo uno dei componenti abbia un lavoro dipendente per avviare una nuova causa pilota. Chi fosse disponibile può scrivere a info@certidiritti.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .
Intanto Certi Diritti, dopo l'incontro con la ministra Cancellieri e le interrogazioni dei parlamentari radicali, continua a chiedere al governo il ritiro della Circolare Amato del 2007 n. 55 che vieta ai Comuni la trascrizione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all’estero anche da cittadini italiani per ragioni di 'ordine pubblico'. Solo così sarà eliminata la contraddizione per la quale si rilasciano permessi di soggiorno per motivi familiari a coniugi dello stesso sesso senza che il loro matrimonio contratto all’estero venga riconosciuto.""""""""""
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AGL IMMIGRATI:
Ovviamente siamo pienamente d'accordo con la campagna e le iniziative che sta conducendo questa Associazione. Facciamo nostra in particolare,  la loro richiesta:
Il Governo ritiri la Circolare Amato del 2007 n. 55 che vieta ai Comuni la trascrizione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all’estero anche da cittadini italiani per ragioni di 'ordine pubblico'. Solo così sarà eliminata la contraddizione per la quale si rilasciano permessi di soggiorno per motivi familiari a coniugi dello stesso sesso senza che il loro matrimonio contratto all’estero venga riconosciuto.
Con l'occasione sollecitiamo il governo a ridurre i tempi per la concessione dei ricongiungimenti famigliari a TUTTI i tipi di famiglie e anche a muoversi con decisione per rendere, complessivamente, più facile la vita a TUTTI i tipi di famiglie, ad esempio ritirando diversi provvedimenti (di cui abbiamo già parlato) dalla Legge di Stabilità.
Non vorremmo infatti che uomini e donne stranieri, una volta ricongiuntisi in Italia con i propri famigliari se ne andassero via di corsa per sfuggire all'inferno della crisi e del degrado sociale e morale.

BANCHE.ESUBERI.QUASI RADDOPPIA PREVISIONE: DA 20 MILA A 35 MILA

Da Milano Finanza:

"""""""""Allarme occupazione nelle banche.

Il presidente Mussari ha descritto un quadro pessimistico, con troppi regolamenti e il peso delle sofferenze Le parti sociali temono il prepensionamento obbligatorio di 35 mila addetti. Ma Palazzo Altieri smentisce
I l numero degli esuberi in banca potrebbe salire vertiginosamente nei prossimi anni, fino a raggiungere le 35 mila unità. È questo il timore espresso ieri dai sindacati italiani del credito dopo un importante incontro che si è tenuto nel pomeriggio in Abi. Nella sede di Palazzo Altieri i leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl e i segretari delle sigle del settore hanno incontrato Giuseppe Mussari, presidente dell'associazione bancaria italiana, e Francesco Micheli, capo della delegazione sindacale dell'Abi. Al centro dell'incontro c'era lo stato di salute del sistema bancario italiano che Mussari avrebbe descritto con tinte fosche, come ricostruito da MF-Milano Finanza. Il presidente dell'Abi si sarebbe infatti soffermato sul peso delle sofferenze e sull'eccesso di normative nazionali ed europee (Basilea 3 in primis), che rischierebbe di compromettere la ripresa del comparto. La discussione si sarebbe poi spostata sul tema del taglio dei costi e della razionalizzazione dei principali gruppi bancari per meglio contrastare la crisi. Anche se secondo Micheli «l'aspetto dell'occupazione non è stato toccato», al termine dell'incontro Lando Sileoni e Massimo Masi, segretari della Fabi e della Uilca, hanno subito lanciato l'allarme. «L'Abi ha detto che la produttività sta calando e ha mandato un messaggio chiaro che nel futuro ci saranno seri problemi occupazionali. Potrebbero quindi essere a rischio 35 mila lavoratori (rispetto ai 20 mila stimati inizialmente, ndr)», ha spiegato Masi, disponibile ad affrontare la questione «ma senza soluzioni coercitive». Anche per Sileoni l'Abi «sta preparando il terreno per il prepensionamento obbligatorio di 35 mila lavoratori bancari». Una possibilità, spiega ancora, «che l'Abi non dice ai tavoli ufficiali ma che stanno profilando i singoli banchieri ai sindacati». Questo, per la Fabi, equivarrebbe «alla fine della categoria». Critico anche Agostino Megale della Fisac-Cgil: «La priorità nella crisi dovrebbe essere quella di garantire il lavoro e la stabilità, tutelando l'interesse dei dipendenti». L'Abi ha ridimensionato l'allarme, sottolineando che al tavolo non sono state fatte cifre. «Abbiamo fatto una rappresentazione del sistema in questo momento particolarmente complesso», ha spiegato Micheli. «Ma non abbiamo parlato di esuberi. Nelle pieghe del ragionamento ci sta che l'eccedenza degli organici potrà portare a una criticità in termini di esuberi, ma questa cosa non è stata affrontata», ha concluso Micheli. La tensione in ogni caso resta alta, soprattutto per quanto riguarda le due vertenze più delicate del momento: quella della Popolare di Milano e quella del Monte dei Paschi."""""""""

AGL Bancari:

L'avevamo ampiamente previsto, in tutti gli interventi di questi ultimi mesi. Nelle banche siamo alla resa dei conti. D'altronde sono al governo del Paese e quindi, se non ora , quando?
Tutti i sindacati di categoria sono stati condotti tranquillamente all'impotenza. Hanno affrontato uno snodo decisivo come se si trattasse di una normale tornata contrattuale. Invece stavano scavando loro una buca sotto i piedi e sono sprofondati, con i loro proclami e i loro scioperi che non sono serviti a un bel nulla.
Grande dimagrimento quindi previsto e , dopo di esso, prevediamo, verrà compiuta anche la fase due ossia una massiccia esternalizzazione di varie funzioni e la precarizzazione del rapporto per coloro che rimarranno all'interno. E, come avvenuto in altri settori, i sindacati verranno degradati da decisivo soggetto di una dialettica sociale a semplici organizzazioni di "capoclasse" e controllori, incaricatti dalle maestre (l'ABI e le direzioni aziendali bancarie) di tenere l'elenco dei buoni e cattivi sulla lavagna e di riferire. Avendo in cambio qualche poltrona, qualche promozione per loro e una manciata di biada per i loro rappresentanti.
Non ci stancheremo mai di ripeterlo: l'unica strategia vincente per un sindacato, in quel contesto, sarebbe stata e sarebbe ancora quella di rifuggire da "coperture" e  colpire (chi sa, essendoci dentro, può) la parte datoriale nei suoi veri interessi, quelli di cui loro non parlano mai ma che i cittadini, anche quelli fuori dalle banche , hanno colto al volo, stranamente, prima dei sindacati dei bancari. Quali sono questi interessi? Quelli che tutti possono dedurre dagli scandali, dalle inchieste, dagli articoli di cronaca riguardanti questi signori. Certo, bisognerebbe sbrigarsi, prima che nelle banche tutto venga messo a tacere. O forse è troppo tardi? Con questi dirigenti sindacali si: chi glielo fa fare di cambiare registro? I lavoratori dovrebbero muoversi in questo senso , in prima persona, ma non con gli scioperi sterili bensì con iniziative che sfruttino l'impopolarità delle banche.

POLIZIA: NELL'INTERESSE DI CHI OPERA CORRETTAMENTE

Da http://notizie.tiscali.it/feeds/12/10/17/t_01_2012-10-17_117839464.html?ultimora
"""""""""Francia: agenti saranno identificabili

(ANSA) - PARIGI, 17 OTT - Il ministro dell'Interno francese, Manuel Valls, ha annunciato oggi il ripristino di un ''elemento di identificazione'' sull'''uniforme o il bracciale'' dei poliziotti, una misura che ha come obiettivo quello di evitare abusi nelle operazioni di controllo. Per essere ''rispettata'' - ha detto Valls - la polizia deve essere ''rispettosa dei cittadini''.
17 ottobre 2012""""""""""
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ALP-AGL Polizia di Stato:
Nel manifestare alle Forze di Polizia la nostra vicinanza e solidarietà per il difficile compito che ogni giorno svolgono a difesa del cittadino, non possiamo che auspicare che analoga iniziativa sia intrapresa in Italia, al più presto, anche in considerazione di fatti più o meno recenti che hanno provocato , oltre a processi e campagne di stampa, interminabili contenziosi e strumentalizzazioni in cui, il più delle volte, è stata fatta di ogni erba un fascio.Questa misura gioverebbe innanzitutto a quegli appartenenti alle Forze dell'Ordine (e sono la stragrande maggioranza) che si sono sempre comportati con correttezza e scrupolo, senza commettere abusi e senza violare le regole.
E' una questione urgentissima da affrontare in quanto l'aggravamento della situazione economica e sociale del Paese fa prevedere un incremento esponenziale di proteste e manifestazioni di piazza (sacrosante) e di conseguenti rischi per i cittadini, per i lavoratori delle  Forze dell'Ordine e per quelli degli altri settori.

martedì 16 ottobre 2012

INPS: SE FALLISCE LA PROVA, SI RIENTRA IN CASSA INTEGRAZIONE

(dal sito della Direzione Territoriale del Lavoro di Modena)
http://www.dplmodena.it/16-10-12INPS16606.html :

"""""INPS: rientro in Cig nel caso di mancato superamento del periodo di prova
L'INPS, con messaggio n. 16606/2012, chiarisce che i beneficiari del trattamento di cassa integrazione salariale, qualora non superino positivamente il periodo di prova previsto dal nuovo contratto di lavoro a tempo indeterminato, possono rientrare nel programma di cassa integrazione.
L'Istituto, infatti, precisa che stante l'inapplicabilità delle norme in materia di licenziamento per giustificato motivo (oggettivo o soggettivo o per giusta causa) ai casi di recesso del datore di lavoro per mancato superamento del periodo di prova, ne consegue che ad esso, dovendosi configurare il contatto di lavoro nel periodo di prova come contratto a termine, devono riconnettersi tutti gli effetti tipici del contratto a termine. Ne deriva che tutti i beneficiari del trattamento di cassa integrazione che non abbiano superato il periodo di prova previsto dal nuovo contratto di lavoro a tempo indeterminato, possono rientrare nel programma di cassa integrazione salariale e fruire della relativa indennità, analogamente ai lavoratori che si rioccupano con contratto a termine (circolare Inps n. 130/2010)."""""""""

AGRICOLTURA: IL GOVERNO INNESTA LA RETROMARCIA

L'abrogazione della norma che concede alla società di persone e di capitali che svolgono esclusivamente attività agricola la facoltà di optare per la determinazione del reddito su base catastale, anziché in base al bilancio, introdotta per di più retroattivamente, rischia di bloccare la crescita del settore.La disposizione, stabilita dalla legge finanziaria per il 2007, era stata introdotta per nascere nel settore agricolo, ancora oggi caratterizzato per lo più da aziende individuali , spesso su base familiare, imprese più strutturate, di tipo societario per affrontare le sfide dello sviluppo e della internazionalizzazione. Le imprese già costituite, dal 2013 dovrebbero modificare il proprio regime fiscale, dopo aver fatto piani di investimento sulla base di business plan di medio e lungo periodo (15-20 anni) e si troverebbero costrette a riformulare con banche e istituti finanziari le loro forme di finanziamento, con evidenti aggravi di costi e possibili casi di default delle società stesse.
Chiediamo che il Governo faccia un passo indietro, ritirando il provvedimento, evitando di penalizzare in maniera gravissima il nostro settore.

AGL Agricoltura

lunedì 15 ottobre 2012

DISABILI. GOVERNO MONTI: "CI SEI?NO, CI FAI.E QUINDI TASSO PURE TE!"



Questa volta i provvedimenti contenuti nel disegno di legge stabilità relativi al mondo della disabilità sono veramente difficili da definire. E i diretti interessati faranno molta fatica, se ci riusciranno, a protestare.Tassati i cani dei ciechi, l'interprete dei sordomuti, le indennità di accompagnamento.
Però, consentiteci, per questa volta sarebbe troppo comodo prendersela con gli estensori di queste proposte.Vorremmo sapere se il governo ha agito avventatamente da solo o se (e sarebbe gravissimo) ci sia stata una consultazione e un via libera da parte di esperti di settore dei partiti di maggioranza.E vorremmo, per favore, stavolta, di questi ultimi, avere nomi e cognomi.E farli confrontare, in TV, davanti a tutti, con i parenti di quelle persone in difficoltà (e con quelli tra loro che possono parlare).Con il simbolo del loro partito ben visibile sulla giacca.Prima delle elezioni.

PENSIONI DI GUERRA, DI INVALIDITA', POLIZZE VITA: MA QUANTO CI COSTI!......

Da oggi  verranno tassate anche tutte quelle rendite rimaste finora protette dall'imposizione fiscale.  Pensioni di guerra, pensioni di invalidità e polizze sulla vita.In particolare le pensioni di invalidità e di guerra di tutti coloro che possiedono un reddito superiore ai 15.000 euro.Saranno ridotti anche i permessi richiesti per i disabili e per la cura di familiari portatori di handicap.La retribuzione erogata per i 3 giorni subirà un dimezzamento, ad eccezione nel caso in cui il permesso non venga richiesto per far fronte ai bisogni di un figlio o del proprio coniuge. I permessi per i genitori saranno quindi eliminati. Verrà riconosciuto solamente il 50% della giornata lavorativa a quei genitori che per prendersi cura del proprio figlio chiederanno un giorno di permesso. E la famosa riduzione delle imposte? Lo sconto Irpef : avrà un valore non superiore ai 280 euro annui (tutto qui?). L'IVA (aumentata) potrebbe indurre i consumatori a sostenere un costo compreso tra i 273 e i 500 euro. Tutti i beni, ad eccezione di quelli considerati essenziali (e qui ci sarebbe da discutere, ma lasciamo stare), subiranno un incremento dovuto ad un aumento dell'aliquota intermedia e di quella alta.Le famiglie, sopratutto quelle a reddito medio basso subiranno questi incrementi, ma anche le imprese che dovendo praticare prezzi più alti devono ridurre i propri guadagni (e di ciò abbiamo parlato da poco sul sito dell'ALCAMS-AGL).Però non osate lamentarvi! Il Ministro Padoa-Schioppa (pace all'anima sua) ricorderete, ebbe a dire che pagare le tasse è bello. Ringraziamo Monti e la Maggioranza per quanto ci stanno facendo godere!

venerdì 12 ottobre 2012

L'ITALIA HA UNA NUOVA BOMBA CHE DISTRUGGE IL TERZIARIO MA LASCIA INTATTI I POLITICI (FINO ALLE ELEZIONI?)

Chiusi centomila negozi. Consumi fermi dall'estate. Ma la soluzione definitiva escogitata dal Governo Monti è.....L'AUMENTO DELL'IVA!
Lo scoppio provocherà un ulteriore calo dei consumi per 7 miliardi.Ecco i settori che saranno pressochè annientati (e con essi migliaia di posti di lavoro):
Turismo, Automobile, Moda, Ristoranti,Alberghi, Commercio.Dopo l'industria, ora tocca a loro.
Nessun rifugio può resistere: l'unica via di fuga è all'estero.E forse questa è la speranza dei politici: che quando si andrà alle elezioni gli italiani da loro rovinati siano tutti fuori dal Paese e non possano votare. Per favore, svegliateci da questo incubo!

ALCAMS-AGL (lavoratori commercio, servizi, alberghi e mense)

MARCHE: INCENTIVI A CREAZIONE DI NUOVE IMPRESE

Vai al sito di AGL MARCHE:

http://agl-marche.blogspot.it/2012/10/provincia-di-fermo-e-provincia-di.html

SILURO DEL GOVERNO AI PESCHERECCI

Con il DDL Stabilità il Governo taglia le agevolazioni previdenziali della legge 30/98. Potrebbe essere la fine del settore ittico italiano. Rispetto allo sgravio contributivo del 70%, previsto per il 2013 dalla l.183/2011 (legge di stabilità 2012), la proposta di legge relativa al 2013 lo riduce al 63,2%. Peggio ancora negli anni successivi: 63,2 per il 2014; 57,5% per il 2015 fino al 50,3% a partire dal 2016. C'è il rischio di perdere gran parte dei posti di lavoro nell'intera filiera. Come già da noi più volte richiesto, il sistema avrebbe bisogno invece di una specifica e organica riforma previdenziale (mentre la normativa è , per il settore, risalente al 1958).
AGL Pesca scongiura il Governo di recedere da questo scellerato proposito e di andare a pescare le risorse di cui ha bisogno in altri e ben più ricchi mari!
 

GRAVE ATTACCO DEL GOVERNO ALLE COOPERATIVE SOCIALI

 
Aumento dell’IVA dal 4% al 10% per le cooperative sociali che prestano servizi socio – sanitari ed educativi, un provvedimento previsto nella Legge di Stabilità.
Anziché tradursi in maggiori entrate comporterà un disastro sociale perché indurrà   maggiori spese per le ASL e i Comuni, riduzione dei servizi che colpirà le categorie più fragili e indifese (disabili, malati terminali, anziani e minori che vivono situazioni di emarginazione sociale e disadattamento) e le loro famiglie che vedranno ridursi i servizi o aumentare i costi.
AGL: Il Governo ritiri questo provvedimento!