Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro

Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro
(confederazione sindacale dei lavoratori) codice fiscale: 97624870156; atto costitutivo (e statuto) registrato presso l'Agenzia delle Entrate, DP I MILANO-UT di Milano 1, in data 04/06/2012, serie 3, n.7107- sede naz.le:Via Antonio Fogazzaro 1, sc.sin. 3° piano, 20135 Milano, tel.3349091761, fax +39/1782736932, Whatsapp 3455242051, e-mail agl.alleanzageneraledellavoro@gmail.com ; e-mail certificata: alleanzageneraledellavoro@pec.it

lunedì 28 luglio 2014

22 MAGGIO 2014: DOPO I FATTI DI CASALNUOVO (NA) IL COMPAGNO POLETTI, MINISTRO DEL LAVORO, BACIO' APPASSIONATAMENTE UN ISPETTORE DI LUNGO CORSO, A NAPOLI, AL TERMINE DI UN BELLISSIMO DISCORSO. SOTTO LO SGUARDO ECCITATO DEL SEGRETARIO GENERALE. SEMBRAVA AMORE SENZA FINE E INVECE...ANCORA NON C'E' STATA CONSUMAZIONE! ANZI...

L'avevamo detto. Gli Ispettori del Lavoro avrebbero dovuto, la scorsa primavera, cogliere la palla al balzo. Schierarsi non contro ma con il popolo e rivoltare il Ministero del Lavoro come un calzino. Non l'hanno fatto . Si sono accucciati invece ai piedi di una dirigenza che li ha sempre mal sopportati, essendo da anni più in sintonia con i consulenti del lavoro, che ne ha tratto spunto per regolare vecchi conti (con l'aiuto – a cadere – dei sindacati ministeriali).
Cosa avevano chiesto gli ispettori del lavoro?
Di avere risposte veloci. Infatti, se va bene, se ne parlerà a settembre – 5 mesi dopo -(ma avrà il tempo il Ministro, più preoccupato di intraprendere azioni per aumentare i posti di lavoro e di pagare le CIG in deroga, di occuparsi di ispettori presi a calci in culo da datori e lavoratori in quei pochi posti in cui ancora si sta lavorando?).
Di mettere gli ispettori nelle stesse condizioni operative del resto della Polizia Giudiziaria (riguardo alle banche dati, per esempio). Possibile secondo loro con poca spesa. Pia illusione, perchè nella dirigenza non sono nati ieri e sanno benissimo che certi “riconoscimenti” sono stati sempre storicamente utilizzati per chiedere avanzamenti di carriera e di retribuzione. E che scherziamo (pensano loro). A noi dirigenti arrivano le martellate di Renzi e i ridimensionamenti e a questi qui , nostri sottoposti da sempre, gli diamo i pennacchi per poi farli guadagnare quasi quanto noi?
Sembra che si vada verso l'Agenzia Unica ispettiva, a settembre, nell'ambito della ennesima riforma del lavoro. Gli ispettori del Ministero del lavoro stanno sentendo puzza di bruciato, ma non hanno capito ancora da dove viene. Glielo spieghiamo noi. I dirigenti del Ministero del Lavoro puntano a traslocare nella nuova struttura, più agile e funzionale, recuperando come manovalanza il personale ispettivo degli istituti previdenziali e gli ispettori di più recente formazione ,quelli più giovani, reclutati col più recente concorso e “predestinati” a dire di chi studia le statistiche dei cognomi. Gli altri, gli ispettori più stagionati? Nella bad company rimanente, ossia il vecchio Ministero, destinato , come Chernobyl, a racchiudere le scorie dell'Amministrazione e a essere insaccato nel cemento armato per i prossimi secoli, fino ad esaurimento .
Ci hanno provato, eroicamente, gli ispettori del lavoro a reagire al momento difficile. Galvanizzati dal bacio hanno provato, alcuni, a serrare i ranghi, a fare il loro dovere, a mettere in campo tutta la loro professionalità, a tornare a presidiare i territorio. Risultato: quelli (tanti) con diploma di perito industriale o geometra sono stati presi semplicemente a schiaffoni (cioè hanno preso il resto) quelli più bravi , magari laureati, stanno avendo a che fare con gli avvocati delle aziende che li hanno citati per risarcimento danni. Ovviamente la copertura legale, nella PA, è solo per i dirigenti. I funzionari, solitamente, si pagano l'avvocato da soli, magari vendendosi la casa su cui stanno pagando il mutuo. Vecchia storia questa. Ma non se ne esce: vogliamo scherzare, pensando che i dirigenti ministeriali vogliano condividere questo loro antico ma apprezzato privilegio?Direbbero: si, stiamo tutti sulla stessa barca , ma fino a un certo punto...
Infine, altra annosa questione, quella dell'utilizzo della propria auto per svolgere l'attività ispettiva. Fino a ieri cosa accettata di buon grado, per la possibilità di incrementare le entrate con i rimborsi, oltre che con le indennità di missione. Ora però le cose stanno cambiando. I lavoratori e i datori di lavoro più focosi hanno cominciato a sfasciare le macchine degli ispettori, non coperte da specifica tutela assicurativa – se non addirittura a prendere i numeri di targa per vendette trasversali-(col risultato che il povero ispettore in un colpo solo si vede portata via la casa per pagarsi le spese legali e la macchina incendiata da una “utenza” non molto soddisfatta). E L'Amministrazione, unica richiesta guarda caso subito accolta, in attesa dell'Agenzia Unica è intenzionata a far lavorare gli ispettori, sic et simpliciter, in maniera generalizzata, anche su turni di sera e di notte. E qui cominciano le ribellioni Collettive, organizzate e mirate a una riforma, come si dice, “condivisa”? Macchè: individuali e minimaliste. In sintesi: io a fare ispezioni di notte con la macchina mia? Col cavolo, ci vada qualcun altro.Anzi, rinunciamo pure ai soldi recuperati dalle sanzioni , basta che ci lasciate in pace.E che faranno gli amici dirigenti? Diranno al Ministro: facciamo al più presto l'Agenzia e questi pesi morti qui lasciamoli al loro destino nella bad company. Altro che aumenti, altro che nuovi poteri, altro che nuova dignità! Come prevedibile, l'infinito tavolo tecnico sull'attività ispettiva verrà superato, tra molti mesi, da decisioni del governo prese (speriamo) senza ascoltare troppo chi (alta dirigenza, sindacati, “tecnici”) da un decennio gestisce e organizza questo carrozzone con i risultati riscontrabili da tutti.
Ai lavoratori del Ministero diciamo che ormai è troppo tardi per recuperare l'ignavia di un decennio. Speriamo solo che Renzi, Poletti e Madia decidano in maniera illuminata, mandando a casa una alta dirigenza dimostratasi scarsa e puntando da subito a mandare in strada, sul territorio e nelle aziende , quanta più forza ispettiva possibile, colpendo gli imboscati.Questo corpo ispettivo dimostri di meritare lo stipendio e i più bravi vengano premiati adeguatamente. Riguardo ai poteri degli ispettori, lo abbiamo già detto. L'impunità dei facinorosi nel mondo del lavoro ricorda quella che una volta c'era negli stadi. Occorre recuperare serietà. Adottiamo in Italia le stesse regole severe di tutela del lavoro che ci sono in Germania. Siamo convinti che basti, per iniziare. Più intelligence e tecnologia nella vigilanza sul lavoro, meno discrezionalità, meno leggi, verbali ed interpelli ad aziendam da parte di una burocrazia ministeriale trasformatasi negli anni in una tragicomica macchietta. E se del personale dovesse “avanzare”, chiudere i carrozzoni e mobilità a volontà verso altre amministrazioni più oberate di lavoro.


giovedì 24 luglio 2014

COMPETITIVITA' : SOPPRESSA LA NORMA SULL'ANATOCISMO

Le commissioni Industria e Ambiente del Senato hanno votato la soppressione dell'articolo che comprende la capitalizzazione degli interessi.Via libera delle commissioni Ambiente e Industria del Senato alla sopressione della norma sull'anatocismo contenuta nel decreto legge Competitività. Sulla cancellazione dell'articolo 31 del provvedimento c'è stato il parere favorevole del governo.il provvedimento passa ora all'esame dell'Aula.L'articolo 31 del dl Competitività modificava il Testo unico bancario affidando al Comitato interministeriale per il credito e il risparmio (Cicr) il compito di determinare modalità e criteri per la produzione, con periodicità non inferiore a un anno, di interessi sugli interessi maturati nelle operazioni in conto corrente o di pagamento. Si trattava di una specifica precisazione dopo che la legge di Stabilità 2014 aveva lasciato la questione "aperta" con alcuni problemi di interpretazione: da una parte sembra ammettere la capitalizzazione degli interessi, ma dall'altra dice che questi non ne possono produrre di ulteriori. A questo punto torna a prevalere l'orientamento del Parlamento, che aveva ritenuto di abolire la norma proprio con la Stabilità, nonostante questa fosse caldeggiata da Bankitalia, Abi e Bce.Il capo del Servizio stabilità finanziaria della Banca d’Italia Giorgio Gobbi in audizione davanti alle commissioni Industria e Ambiente del Senato sul decreto per la competitività delle imprese così s’era espresso: “Qualsiasi paese che non abbia una legislazione islamica accetta la capitalizzazione degli interessi, cioè l’applicazione degli interessi composti, di cui un sistema come il nostro non potrebbe fare a meno. Nessuna economia di mercato può funzionare senza questo meccanismo”.Vergognoso.

venerdì 18 luglio 2014

Lunedì 28 luglio, ore 21,30 ANVG Milano, 100° anniversario scoppio Grande Guerra. 31 luglio, Magenta, onori alla MOVM Cattaneo.



Cari associati ed amici,
terminato l'adempimento congressuale, fatto che ha impegnato logisticamente la Federazione di Milano, la quale ha ben consentito la realizzazione dell'evento, non è finita...
Abbiamo ancora due adempimenti per il mese di luglio. La finalmente incalzante canicola estiva non ci può fermare. Nè molti di noi hanno il privilegio o l'occasione di iniziare le vacanze nel bel mese di luglio. E poi caldo e sole non significa niente, sono scuse come tante altre...
Ad ogni buon conto...lunedì 28 luglio sarà il 100° anniversario dell'inizio della Grande Guerra. Il 28 luglio 1914 iniziarono infatti le ostilità fra Impero austro-ungarico e Serbia.
E' per noi assai importante riflettere su quell'evento a 100 anni esatti dal suo verificarsi. Inaugureremo così, in Milano, ancora una volta primi fra tutti, le celebrazioni del centesimo anniversario della prima guerra mondiale. E ciò in un momento in cui un vento di guerra, proveniente dall'est, sta inquietando nuovamente l'Europa. Tutto questo lunedì 28 luglio, alle ore 21,30 (in punto), presso la solita sala di via Duccio di Boninsegna 21/23.
Tre giorni dopo, come l'anno scorso e come ci siamo ripromessi di fare in futuro, fintantoché le energie e le presenza non mancheranno, cioè giovedì 31 luglio, ci troveremo a deporre una spartana corona d'alloro al monumento dedicato a Giovanni Cattaneo, eroico sergente mitragliere della divisione "Livorno", caduto nello stesso giorno, 71 anni fa, nei durissimi scontri di Regalbuto in Sicilia, contro reparti di "highlanders" scozzesi, consentendo alla sua squadra di mettersi in salvo. Gli onori all'eroe saranno resi alle 19,30, in via Cattaneo a Magenta (giardino davanti all'hotel Excelsior). Dopo, per chi vorrà ci recheremo insieme a mangiare qualcosa. Per i milanesi o per chi volesse, partiremo in macchina dalla sede di via Duccio di Boninsegna 21/23, alle 18,30. Coloro che ne sono in possesso, portino con sé cappello o basco d'ordinanza o berretto operativo.
Allego le due locandine propagandanti l'evento. Un saluto a tutti.


Andrea Benzi


Presidente della federazione di Milano dell'Associazione Nazionale Volontari di Guerra


CRISI ALITALIA, INGRESSO ETIHAD, ESUBERI. DOPO ESSERCI STRACCIATE TUTTE LE VESTI, VEDIAMO SE PUO' ESSERE UNA BUONA OCCASIONE

Nel prendere atto dell'esito della trattativa Sindacati-Governo-Alitalia-Etihad, ci sembra necessario esplicitare il nostro punto di vista.Si tratta di scelte dolorosissime ma ora che il disastro è conclamato, occorre sforzarsi di pensare a come se ne esce, alle prospettive.Cominciamo dai punti fermi. Alitalia è tecnicamente fallita dal 2008. Il fatto che il settore non sia in crisi ma in espansione aggrava il giudizio negativo sul passato, sui Capitani coraggiosi e sulla CAI. Più che di una privatizzazione, dati i connotati statalisti e clientelari della grande imprenditoria italiana, sarebbe più corretto parlare di una nazionalizzazione strisciante condotta da sostanziali burocrati mascherati da grandi imprenditori (solo sulla carta).Se una nazionalizzazione mascherata non ha risolto nulla ma solo aggravato, figuriamoci cosa avverrebbe con una nazionalizzazione vera con uno Stato che in Italia è ben diverso (e meno credibile) da quello di paesi vicini più seri del nostro. Quindi torniamo alla necessità di un processo di entrata in scena di privati veri . Costoro esistono ma solo all'estero. E non a caso il salvataggio vede protagonisti gli Arabi.E' tutt'altro che una svendita ma un vero e proprio colpo di fortuna che le strutture aeroportuali italiane siano così interessanti e importanti in quelle strategie. In caso contrario l'Italia (e l'Alitalia) non avrebbe avuto scampo. Quindi il fallimento c'è e la crisi è verissima, con la precisazione che è crisi dell'imprenditoria italiana in questo come in altri settori.Come se ne esce? Non certo, come propone la CGIL, con un massiccio ricorso alla Cassa Integrazione. La vicenda degli esuberi Alitalia del 2008 dimostra come non serva a nulla non recidere il cordone ombelicale tra la vecchia azienda e lavoratori che mai e poi mai potranno ritornare a lavorarvi.Si rimanda solo il problema e, facendo trascorrere inutilmente anni, si compromette la possibilità di ricollocazione di quei lavoratori. Anche i sindacati antagonisti sono incapaci di uscire da una prospettiva assistenzialistica. Ma che razza di proposta è quella di non rinnovare il contratto perchè è meglio destinare le risorse in più a chi perde il lavoro piuttosto che aumentare lo stipendio a chi continua a lavorare? E' offensivo considerare i lavoratori degli accattoni senza speranza che debbano razionarsi i viveri. Così si alimenta solo la disperazione, quando dovrebbe porsi l'accento su quelle che potrebbero essere le possibilità di reimpiego nel caso in cui si ponessero gli Arabi nelle migliori condizioni per realizzare i loro progetti in Italia, che, secondo tutti gli analisti, reinserirebbero il nostro Paese nella serie A mondiale del traffico aereo.Ecco forse perchè gli Arabi non ne vogliono sapere di avere a che fare con questi sindacati: perchè sono sindacati mummificati che non sanno concepire il lavoratore in difficoltà che come uno zombie.E' molto intreressante la sperimentazione del contratto di ricollocazione perchè potrebbe essere, se accompagnata da un sistema di sostegno al reddito un pò più robusto dell'attuale nel passaggio da un lavoro all'altro, una soluzione anche per altre crisi. Certo non è così semplice. Occorrerà vigilare (e a questo dovrebbero servire i sindacati) sulla corretta applicazione degli accordi.Riguardo ai contratti di solidarietà, per esempio, è importante che si sappia che, data la pesante decurtazione della retribuzione che comportano, gli stessi non sono a lungo sostenibili. E' una sciocchezza chiedere, come fa la CGIL, l'impegno di Etihad a mettere nero su bianco quali aziende private assorbiranno una parte degli esuberi e quale numero di lavoratori ognuna assumerà. Non viene chiesto in nessuna parte del mondo. Va invece incalzato il soggetto pubblico perchè questa parte dell'accordo venga seguita con attenzione nel tempo. E' una occasione importante per capire se questa Amministrazione del Lavoro abbia ancora un ruolo nelle politiche attive del lavoro o se invece, come pensano in molti, sia ora che chiuda affidando queste attività a soggetti privati più motivati e meno dispendiosi (e dannosi).Contrariamente a quel che si pensa comunemente in Italia il lavoro c'è, nuovi contratti comunque in tanti settori si stipulano. Il problema è che non funzionano i processi di aggiornamento, riconversione e riqualificazione della manodopera e che i giovani vengono male indirizzati e condizionati culturalmente, col risultato che la domanda intercetta con difficoltà l'offerta di lavoro.E proprio i sindacati sono i principali responsabili, per loro arretratezza, del lavaggio del cervello ai danni di milioni di lavoratori, anche loro associati. E poi la riforma del lavoro.Il Jobs Act slitta a settembre.Non sarebbe ora che il Governo, oltre che fare l'infermiere nelle trattative, cogliesse l'occasione per dialogare con un soggetto che vuole e sta per investire in Italia per farsi spiegare concretamente quali tipi di contratti di lavoro sarebbero più incentivanti per una espansione occupazionale?Chissà che non ne esca fuori qualcosa di più entusiasmante di quanto appena avvenuto per il contratto a tempo determinato, per il quale le cure in laboratorio del governo sono servite a poco o nulla?

sabato 12 luglio 2014

COOPERATIVE: LE DIECI DOMANDE DELL'AGL AL GOVERNO-RENZI

DAL SITO DEL QUOTIDIANO “IL GIORNO”


Pagamenti in nero a oltre mille dipendenti, scatta la maxi inchiesta della Finanza

Quattro indagati. Dipendenti che neppure sapevano di essere soci della coperativa per cui lavoravano. Secondo le accuse sarebbero stati pagati stipendi in nero per 4,5 milioni di euro IL VIDEO DELL'OPERAZIONE
di Fabrizio Lucidi
Lodi, 12 luglio 2014 - Bufera su una importante ditta di logistica della Bassa Lodigiana. Nel mirino, due delle cooperative che lavorano all'interno dello stabilimento, a Somaglia. L'inchiesta della Guardia di Finanza è nata nel 2013, dopo una raffica di scioperi degli operai licenziati dopo la sostituzione di cooperative all'interno del polo logistico. Al tempo, alcune sigle sindacali avevano denunciato irregolarità subite da alcuni lavoratori.
Così, le fiamme gialle hanno voluto vederci chiaro creando una task force investigativa composta da militari del Nucleo di Polizia tributaria e della Compagnia di Lodi, supportata da elementi scelti del Comando provinciale. Quindi, sono scattati pedinamenti e l'audizione riservata di decine di dipendenti delle cooperative; in parallelo, sono state disposte indagini bancarie e i militari sono entrati in forze, più volte, nello stabilimento sia per sequestrare i documenti sia per testare la validità delle risultanze investigative.
Risultato? Le fiamme gialle hanno scoperto “che molti lavoratori non sapevano di essere formalmente soci della cooperativa che li pagava - fa sapere il Comando - Anomalie che potrebbero configurare gravi ipotesi di reato a carico dei responsabili anche occulti delle apparenti cooperative: emissione di documenti falsi, truffa aggravata ai danni dello Stato”. Tutti fatti segnalati alla Procura. Documenti falsi, perché le cooperative avrebbero emesso a favore dei “dipendenti” buste paga riportanti trasferte in realtà mai avvenute. Tutto – secondo l'accusa – per evitare di pagare le tasse. Chi, fra i lavoratori, si rifiutava si sottostare a queste decisioni sarebbe stato messo all'indice con l'assegnazione dei lavori più pesanti e l'impossibilità di fare ore di straordinario per incrementare lo stipendio.
Un sistema che – secondo le Fiamme Gialle – avrebbe goduto di impensabili connivenze da parte di alcuni sindacalisti. I formali rappresentanti delle due cooperative (entrambi indagati) avrebbero inoltre ottenuto l'ammissione alla cassa integrazione in deroga per decine di migliaia di ore di lavoro facendo figurare difficoltà economiche che in realtà non c'erano. Perché con quegli stessi soldi pubblici incassati, gli imprenditori avrebbero pagato il lavoro svolto dai dipendenti. Secondo i calcoli della Guardia di Finanza, in questo caso fra il 2010 e il 2013 le aziende avrebbero pagato 4,5 milioni di euro in stipendi in nero, proprio per non far risultare che in realtà le commesse e i carichi di lavoro si erano mantenuti stabili. In altre parole, le coop erano tutt'altro che in crisi,. Eppure, con artifizi contabili e manovre spregiudicate, avrebbero incassato i soldi pubblici della cassa integrazione. Una delle due cooperative aveva perfino ottenuto l'accesso a un finanziamento da 180mila euro da parte della Regione Lombardia per un progetto a beneficio del benessere dei dipendenti, senza però averne i requisiti. Ora sono in corso gli approfondimenti da parte della Procura di Lodi, che ha già iscritto sul registro degli indagati quattro persone.  """""""""

LE DIECI DOMANDE DELL'AGL AL GOVERNO-RENZI

  1. PERCHE' SOLO GDF E CARABINIERI SONO CAPACI DI CONTRASTARE IN ITALIA LE FALSE COOPERATIVE? E Il MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO? E LE REGIONI? E I SERVIZI ISPETTIVI DEL LAVORO?COSA FANNO DA ANNI?
  2. LE COOPERATIVE PAGANO OGNI DUE ANNI ALL'ERARIO O ALLE CENTRALI COOPERATIVE UN ONEROSO “CONTRIBUTO BIENNALE DI REVISIONE”. IN CAMBIO, DOVREBBERO ESSERE VISITATE PERIODICAMENTE DA UN ISPETTORE VERO.LO STATO REVISIONA SOLO IN MINIMA PARTE LE SUE COOPERATIVE, LE CENTRALI CONTROLLANO “AMICHEVOLMENTE” LE LORO. SE QUESTI SONO I RISULTATI, CI DOMANDIAMO: DOVE SONO FINITI I SOLDI PAGATI DALLE COOPERATIVE E OGGI NON E' MEGLIO CHE QUESTI SOLDI RIMANGANO ALLE COOPERATIVE?
  3. COME E' POSSIBILE CHE, RELATIVAMENTE ALLE REVISIONI DELLE CENTRALI COOPERATIVE (SOGGETTI PRIVATI) I CONTROLLORI (LE ASSOCIAZIONI COOPERATIVE) COINCIDANO CON I CONTROLLATI (LE COOPERATIVE ASSOCIATE)?
  4. NEL MONDO COOPERATIVO SONO ATTIVI SINDACATI GIALLI, I CUI CAPI CONTATTANO I PRESIDENTI, VENDONO LORO PACCHETTI DI TESSERE DEL LORO SINDACATO, TESSERE CHE SONO PAGATE DAI DATORI DI LAVORO E ATTRIBUITE AI LAVORATORI STESSI SPESSO A LORO INSAPUTA, ALLO SCOPO DI POTER APPLICARE CONTRATTI PIRATA ED ESTROMETTERE I SINDACATI VERI DALLE TRATTATIVE E RAPPRESENTANZE AZIENDALI. LO STATUTO DEI LAVORATORI VIETA CIO' . PERCHE' I SOGGETTI PREPOSTI NON SANZIONANO TALI COMPORTAMENTI?
  5. E' COSI' DIFFICILE ACCERTARE GLI INTRECCI DI INTERESSI TRA DIRIGENTI E FUNZIONARI PUBBLICI INFEDELI E  COOPERATIVE? BASTEREBBE INCENTIVARE E PREMIARE LE DENUNCE, FONDATE, CHE PROVENISSERO DALL'INTERNO DEGLI UFFICI STESSI, NEI QUALI TUTTI SANNO TUTTO DI OGNUNO
  6. SI STA RIFORMANDO DA ANNI IL DIRITTO DEL LAVORO.E' COSI' COMPLICATO RIVEDERE L'ISTITUTO DELLA TRASFERTA IN MANIERA CHE NE CESSI IL GENERALIZZATO UTILIZZO FRAUDOLENTO CHE TUTTI CONOSCIAMO DA ANNI?
  7. LE PERSONE FISICHE CHE CREANO E SVILUPPANO LE COOPERATIVE SPURIE SONO SPESSO LE MEDESIME DA ANNI, OPERATIVE DAGLI ANNI OTTANTA. PERCHE' NON ISTITUIRE UN “DASPO” PER CHI SI SIA RESO RESPONSABILE DI TALI COMPORTAMENTI NEL MONDO COOPERATIVO?
  8. SE RUBO UNA MELA AL SUPERMERCATO VIENE CHIAMATO IL 113 , VENGO PRESO E SBATTUTO IN GALERA. SE SONO UN DATORE DI LAVORO CHE CON ATTI VIOLENTI (FISICI O MORALI) ROVINO DEI LAVORATORI E LE LORO FAMIGLIE, LA GIUSTIZIA MI PERSEGUE DOPO MOLTO TEMPO E HO BUONE POSSIBILITA' DI FARLA FRANCA. MA INVECE DI AVERE UN ISPETTORATO DEL LAVORO COME L'ATTUALE NON SAREBBE MEGLIO AVERE IN ITALIA UNA POLIZIA DEL LAVORO VERAMENTE CAPACE DI UN PRONTO INTERVENTO?
  9. GLI INVESTITORI STRANIERI NON VENGONO IN ITALIA PERCHE' NON POSSONO FARE QUELLO CHE GLI PARE OPPURE PERCHE' IN ITALIA NON C'E' SERIETA' NEL MONDO DEL LAVORO E SICUREZZA IN REGOLE CHE SIANO APPLICABILI E APPLICATE?
  10. PERCHE' NON VENGONO IMMEDIATAMENTE CHIUSI QUEGLI ENTI BILATERALI CHE PRODUCONO E VENDONO FALSE CERTIFICAZIONI DI CONTRATTI DI APPALTO E DI CONTRATTI DI LAVORO? E' COSI' DIFFICILE INDIVIDUARLI (BASTA CHIEDERE IN GIRO)?


venerdì 11 luglio 2014

ANCHE L'AGL E' D'ACCORDO CON IL MOVIMENTO 5 STELLE NELLA GIUSTA BATTAGLIA CHE STA CONDUCENDO IN PARLAMENTO CONTRO IL POS OBBLIGATORIO

DAL BLOG DI BEPPE GRILLO
http://www.beppegrillo.it

"POS obbligatorio: le reazioni di commercianti e artigiani #tePOSsino


Il M5S da sempre è a fianco delle PMI. Per questo attraverso una risoluzione in commissione Finanze abbiamo chiesto al Governo di:
1) fare in modo che fino al 30 giugno 2015 l'obbligo riguardi soltanto i soggetti con almeno 200mila euro di fatturato;
2) escludere dal vincolo tutte le nuove attività per almeno due anni;
3) prevedere che i costi delle transazioni siano a carico delle banche.
Inoltre il M5S in Lombardia ha presentato una mozione, approvata dal Consiglio, che chiede che la Regione Lombardia si attivi presso il Governo per sospendere il provvedimento che rende obbligatorio il POS per le piccole imprese fino a quando i costi del servizio bancario non saranno in linea con la media europea
"Il 30 giugno 2014 è entrata in vigore la legge sul pos. La norma è molto contradditoria e ha creato molta confusione, soprattutto alle categorie più colpite, che si dicono indignate. L’introduzione dei sistemi di pagamento elettronici era già stata disposta in un decreto del 2012, tenuta congelata fino ad oggi.
Vediamo quali sono i punti essenziali della legge:
1) Gli interessati al provvedimento sono i professionisti, gli artigiani e i piccoli esercenti (si contano circa 1,5 milione di persone) che hanno l’obbligo di munirsi del pos
2) I pagamenti superiori a 30 euro devono essere effettuati tramite carta di credito e bancomat ogni volta che il cliente lo richiede ma anche con bonifico e assegno
3) E’ stato calcolato che il pos costa di media 1200 - 1700 euro l’anno a carico del commerciante
4) Al momento non sono previste sanzioni a chi non accetta pagamenti con pos
5) Rimane invariata la possibilità di pagare in contanti fino a un limite massimo di 1000 euro
Il Segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi si è già opposto a questa manovra e denuncia l’ingiustizia di un provvedimento che mira a mettere in difficoltà economica gli artigiani: “Milioni d’imprese (…) sono costrette a sostenere dei costi inutili: autotrasportatori, imprese di costruzioni che lavorano per il pubblico, aziende metalmeccaniche, tessili, dell’abbigliamento o della calzatura che lavorano in subfornitura; le imprese di pulizie che prestano servizio presso gli studi privati o negli enti pubblici e i commercianti all’ingrosso”.
La norma sul pos è stata introdotta col fine di limitare l’evasione fiscale dei liberi professionisti e nel mirino ci sono soprattutto: idraulici, elettricisti, falegnami, antennisti, manutentori di caldaie e tutti gli artigiani che effettuano lavori “a casa della gente”. Il principio di applicazione di questa norma è basato sulla tracciabilità fiscale, ma allora viene da chiedersi che affidabilità hanno dei dati parziali, visto che non sono previste multe per chi non si adegua. Questa è la prima contraddizione evidente. La seconda riguarda invece le banche. Sì, perché, come sempre, alla fine chi ci guadagna sono loro. Commercianti e artigiani contestano le commisioni bancarie, troppo alte rispetto il resto dell’Europa e del mondo.
A quanto pare malcontenti e malumori non sono passati inosservati e il Ministro Federica Guidi ha convocato un incontro previsto per il 16 luglio. Convocati il Ministero dello Sviluppo economico, il Ministero del Tesoro e il consorzio Bancomat.
In questi giorni assistiamo a un’informazione parziale. Si vuole far credere alla gente che artigiani e commercianti siano contro l’obbligo del pos per poter evadere, ma non è così! Noi abbiamo incontrato diversi onesti liberi professionisti e titolari di piccole attività, li abbiamo conosciuti e abbiamo parlato con loro. La vera notizia è questa: tutti sono d’accordo sulla comodità dell’utilizzo del pos e sulla necessità di combattere l’evasione. Il problema è un altro: nessuno ci deve rimettere a scapito delle banche.
Ascoltate le testimonianze che abbiamo raccolto e se anche voi avete una storia da raccontare inviateci il vostro video scrivendo #tePOSsino nei tag di youtube e nel titolo e lasciate i vostri commenti su twitter." LaCosa"

RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE:TUTTI LO PENSANO MA NESSUNO HA IL CORAGGIO DI DIRLO. COME AFFERMO' REAGAN PER GLI USA, ANCHE IN ITALIA LO STATO E' IL PROBLEMA, NON LA SOLUZIONE.L'UNICA POSSIBILITA' PER IL LAVORATORE PUBBLICO DI CONSERVARE IL POSTO DI LAVORO E DI AVERE STIPENDI PIU' ALTI E' DI CONVINCERE L'OPINIONE PUBBLICA DI SERVIRE A QUALCOSA IN UNA ORGANIZZAZIONE RINNOVATA PER FINANZIARE LA QUALE IL CONTRIBUENTE CONDIVIDA CHE VALGA LA PENA PAGARE LE TASSE. PARTIRE DUNQUE DALLA VERITA', NON DALLE MENZOGNE CHE I SINDACATI DEL LAVORO PUBBLICO STANNO PROPINANDO AI LAVORATORI E AI POLITICI, SOSTENENDO TESI INDIFENDIBILI E DESTINATE ALLA SCONFITTA. SAREBBERO DISPOSTI A MORIRE PUR DI SERVIRE FINO ALL'ULTIMO I LORO VERI PADRONI, I CATTIVI DIRIGENTI PUBBLICI , A LORO VOLTA BUONI SOLO, IN QUALSIASI STAGIONE E INDIPENDENTEMENTE DALLA BANDIERA, A PROPORSI COME ZERBINI DELLA CATTIVA POLITICA, PUR DI CONSERVARE LA PROPRIA POLTRONA LAUTAMENTE STIPENDIATA . QUANDO INVOCATE , A DIFESA DEL VECCHIO, I PRINCIPI DELLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA, SIAMO SICURI CHE I POVERI PADRI COSTITUENTI SI RIVOLTANO NELLA TOMBA. VERGOGNATEVI , PARASSITI FANNULLONI. I LAVORATORI SAPRANNO, UTILIZZANDO UN BUON INSETTICIDA, LIBERARSI DI VOI PURIFICANDO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, BENE COMUNE.


martedì 8 luglio 2014

Congresso Nazionale ANVG, domenica 13 luglio, Milano, ore 09:00

L'Avv. Andrea Benzi, Segretario Nazionale dell'ANVG Associazione Nazionale Volontari di Guerra


Ai Delegati di diritto ed elettivi delle Federazioni Provinciali


A tutti gli associati ordinari, d'onore ed aderenti


Agli amici e simpatizzanti


Domenica 13 luglio, alle ore 09,00 si riunirà a Milano il 1° Congresso Nazionale straordinario dell'Associazione Nazionale Volontari di Guerra.
A meno di tre anni dallo storico Congresso di Gardone Riviera, nella significativa cornice del Vittoriale degli italiani, l'Associazione si riunisce solennemente nella Milano che tanto ha dato al Volontarismo, alle lotte per l'unità, l'indipendenza, la sovranità della nostra comune Patria italiana.
Se il Congresso Nazionale di Gardone sancì il tormentato e necessario passaggio dell'Associazione alla nuove generazioni, consentendo la sua sopravvivenza ed impedendo la sua estinzione o la sua definitiva sclerotizzazione formalistica, il Congresso di Milano dovrà porre le basi per un duro lavoro di crescita e sviluppo nel prossimo triennio.
Siamo l'unica Associazione combattentistica e patriottica ad aver registrato una ripresa ed un blocco ad un declino che per altri appare quasi ineluttabile.
Ecco perché dobbiamo evitare gli errori commessi da altri e continuare con la nostra propulsività, il nostro avanguardismo, il nostro andare verso i più giovani, il restare ben differenti dai poteri partitici e governativi.
Vi attendiamo quindi domenica, in Milano, dalle ore 09:00 in poi, non più tardi delle 10,00 al fine di non ostacolare e disturbare i lavori e le relazioni congressuali. Presso la sede della Federazione di Milano dell'Associazione Nazionale Volontari di Guerra, in via Duccio di Boninsegna 21/23.
Saranno presenti i delegati delle altre Federazioni provinciali.
Oltre all'elezione delle cariche nazionali, dibatteremo sulle direttrici di impegno nei prossimi tre anni: cultura ed identità storica, commemorazioni, avviamento dei giovani all'addestramento premilitare, partecipazione a gare di tiro a segno, marce ed esercitazioni, sviluppo e ricostituzioni delle Federazioni provinciali.
Le delegazioni provinciali devono presenziare con il proprio Labaro sociale. E' ammesso l'uso del cappello o copricapo d'ordinanza o berretto operativo per i congedati dalle Forze Armate.


Andrea Benzi


Segretario Nazionale dell'Associazione Nazionale Volontari di Guerra


Per informazioni 340/4682621